di bnc

PERUGIA - Gli omosessuali umbri - ma forse non solo - se ne dovranno fare una ragione: chi ama o pratica sesso "uomo-uomo" o "donna-donna" non può far parte a pieno alla Comunità cattolica-cristiana. Lo ha ribadito anche un editoriale-saggio del settimanale La Voce a firma del suo direttore che da due settimane sta facendo il punto sulla decisione dei Valdesi di Milano di "benedire" l'unione di due fedeli omosessuali. 

Il settimanale cattolico umbro sostiene che qualora le unione omossesuali diventassero uguali al matrimonio "con tutti i diritti civili, la costituzione di famiglie con i figli avuti da adozioni o inseminazione artificiale di uno dei partner, nella relazione tra donne....in questo caso comunque gli eterosessuali sarebbero da considerare persone di serie B...ci sono già club e lobby di omosessuali che fanno affermazioni simili".

Sulla benedizione delle unioni omosessuali da parte della Chiesa, secondo la Voce, il no sarebbe dettato direttamente dalla Bibbia: "secondo il Levitico 18 i divieti sessuali secondo il testo sacro sono: incesto, rapporti durante ciclo mestruale, adulterio, sacrificio dei primogeniti, omosessualità e accoppiamento con animali".

E ancora: "si deve considerare l'esercizio dell'omosessualità come difforme alla morale cristiana derivata dalla BIbbia e dalla tradizione".....comunque le persone in questioni "non sono scomunicate nè fuori dalla Chiesa, anche se essa non può accettare,  le loro forme di relazioni". 

Rispettati sì, fuori dalla chiesa nì, ma l'omosessualità non può essere rispettata. E allora come fanno a stare sotto lo stesso tetto della fede?

Condividi