“L’ecomuseo rappresenta una concreta possibilità di salvaguardia del territorio, della sua cultura e delle tradizioni trasmesse dalla popolazione locale e offre, inoltre, una reale occasione di costruzione e di tutela del paesaggio come specchio delle persone che lo abitano”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, intervenendo stamani al primo forum degli Ecomusei umbri che, per iniziativa della Regione Umbria, si è riunito nella sede del centro di educazione ambientale “Il forabosco”, a Collestrada (Perugia), nell’ambito degli eventi organizzati per la Settimana Unesco per l’educazione allo sviluppo sostenibile 2013.

   “Il Forum – ha detto Rometti – s’inserisce a pieno titolo nella settimana Unesco che quest’anno è dedicata proprio al paesaggio, alla bellezza ed alla creatività. Oggi, come previsto dalla legge regionale 34 del 2007 che promuove e disciplina gli ecomusei, avviamo un percorso di dibattito, elaborazione di proposte e scambio tra operatori delle realtà regionali potendoci avvalere anche delle esperienze degli ecomusei di altre regioni”. Con la legge regionale, “l’Umbria – ha ricordato Rometti - ha chiaramente definito gli Ecomusei quali territori connotati da forti peculiarità storico-culturali, paesistiche ed ambientali e li riconosce quali strumenti per tramandare, valorizzare e rafforzare i legami museo-comunità e uomo-territorio. La Regione li inserisce organicamente nel quadro normativo e programmatorio regionale, per ricostruire e testimoniare, con il coinvolgimento degli abitanti, la memoria storica, i patrimoni materiali e immateriali, l’ambiente ed il paesaggio, i saperi e le pratiche delle popolazioni locali”.

   Gli ecomusei umbri al momento sono otto, di cui cinque riconosciuti dalla legge regionale: l’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra, l’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, l’Ecomuseo Geologico Minerario di Spoleto, l’Ecomuseo del Tevere, l’Ecomuseo di Campello sul Clitunno.   A questi si aggiungono i tre ecomusei non ancora riconosciuti: l’Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi, l’Ecomuseo del Paesaggio del Trasimeno e l’Ecomuseo Colli del Tezio. A esplicare la competenza della Regione Umbria per la promozione e la disciplina degli Ecomusei è il Cridea, Centro regionale per l’informazione, la documentazione e l’educazione ambientale, con al fianco esperti chiamati a far parte del Comitato tecnico scientifico.

 “L’articolo 3 della legge regionale – ha specificato l’assessore - chiarisce la volontà di rendere protagoniste le realtà locali nel processo di strutturazione e proposta degli ecomusei, appoggiate dal fondamentale ruolo di gestione propositiva degli enti ed organismi locali chiamati a validare amministrativamente ed appoggiare sostanzialmente le iniziative delle comunità locali”. Nel 2011 la Regione ha stanziato 85mila euro, messi a disposizione degli enti locali del territorio regionale per sostenere i percorsi di costituzione degli Ecomusei attraverso la concessione di contributi, relativamente a progetti da realizzarsi nell’ambito dei programmi di gestione e promozione degli Ecomusei, con il coinvolgimento dei Centri di educazione ambientale della rete Infea in azioni per l’educazione alla sostenibilità.

   “Molte sono le attività in cantiere e i soggetti coinvolti – ha detto Rometti – ed è alto l’interesse della popolazione che risponde sempre numerosa alle iniziative proposte sul territorio regionale. Ad oggi gli Ecomusei accreditati sono già cinque – ha concluso – e questo ci fa ben sperare in una crescita della rete ecomuseale, che non sia solo un fatto formale, ma una realtà fatta da persone che amano il proprio territorio e che sanno interagire con la popolazione locale e la sua storia”.

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