PERUGIA – La Seconda commissione consiliare ha ascoltato i presidenti degli Ambiti territoriali integrati (Ati) e delle aziende di gestione dei servizi idrici. All'audizione erano presenti il presidente e l'amministratore delegato di Umbra Acque, Enrico Menichetti e Alessandro Carfi, in rappresentanza dell'Ati 1 e 2; mentre per l'Ati 3, che ha una gestione totalmente pubblica, erano presenti il direttore Fausto Galilei e il dirigente della gestione reti e impianti di Valle Umbra Servizi, Romano Menechini. Assenti i rappresentanti dell'Ati 4.

Nel corso della riunione è stato affrontato il tema dell'aumento delle tariffe e della dispersione di acqua dalle tubature. I rappresentati degli Ambiti territoriali - che si occupano di acquedotti, fognature e depurazione - si sono detti soddisfatti dei risultati ottenuti negli ultimi anni ma hanno lamentato una mancanza di risorse per gli investimenti. Per questo hanno sottolineato la necessità di finanziamenti pubblici, soprattutto statali ed europei, per gli interventi che servirebbero per ammodernare il sistema degli acquedotti umbri, che in alcuni territori sono molto vecchi e a volte costruiti secoli fa. Solo in questo modo si potrebbe evitare la dispersione, dando priorità alla riparazione delle perdite soprattutto nei centri urbani. La media italiana per la dispersione degli acquedotti è intorno al 40%, mentre la situazione umbra varia molto rispetto alle zone prese in considerazione. Ad esempio negli Ati 1 e 2 la media è del 45-47%, con perdite sopra al 60% a Gubbio e intorno al 35% a Perugia.

Un altro tema che è stato affrontato è quello delle numerose infrazioni che l'Unione europea invia alla Regione sul tema delle fognature e della depurazione delle acque. E gli Ati, anche per evitare il rischio delle pesanti sanzioni comunitarie, utilizzano le risorse disponibili soprattutto per sistemare gli impianti di depurazione e coprire le zone non ancora raggiunte.

Secondo i rappresentati degli Ati, le tariffe in Umbria sono in linea con la media nazionale e gli aumenti che si sono registrati dipendono principalmente dal miglioramento del servizio  avuto nel corso degli anni. Nella Regione ci sono tre tariffe diverse. Ad esempio negli Ati 1 e 2 un litro d'acqua costa 0,167 centesimi di euro, inferiore alla media nazionale. Infine, secondo le ricerche fatte dagli Ati, oltre il 90%la degli utenti si dice soddisfatto del servizio.

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