“Prendiamo atto con soddisfazione della sospensione della procedura per l’affidamento dei servizi di assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare della Usl Umbria 2, confidando al contempo che il tempo della sospensione sia utile a correggere le manifeste storture in esso contenute”. Lo scrivono in un comunicato congiunto le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria, insieme alle categorie sindacali che seguono il terzo settore, Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl.
“Ora – continuano i sindacati - la Giunta regionale utilizzi il tempo di sospensione del bando per riconvocare le parti sociali e continuare il confronto sindacale aperto, non soltanto per garantire i livelli occupazionali e retributivi del personale delle cooperative sociali attualmente titolari del servizio di assistenza appaltato, e quindi la qualità dei servizi offerti dalla Usl Umbria 2, ma anche per arrivare all’adozione di una normativa regionale che regolamenti un mondo, quello degli appalti, che diversamente rischia di essere campo fertile per far crescere illegalità ed ingiustizia sociale”.
“Come già più volte affermato – insistono i sindacati – ribadiamo la necessità di recepire, applicandolo, il codice dei contratti pubblici (d.lgs. 50/2016 così come modificato dal d.lgs. 56/2017) che offre alle lavoratrici ed ai lavoratori le giuste garanzie per affrontare un futuro lavorativo che a tutt’oggi è lasciato all’indeterminatezza”.
“Il futuro di chi lavora e la qualità ed i livelli dei servizi erogati, sono alla base dell’azione sindacale – concludono Cgil, Cisl e Uil - le deficienze del sistema socio-economico non si risolvono caricandone i costi, come al solito, sui soggetti più deboli. Non si può ulteriormente rinviare il confronto necessario per condividere soluzioni che mettano i bisogni dei cittadini al centro dell’azione politica e siano socialmente sostenibili, le organizzazioni sindacali non possono più tollerare i continui proclami/promesse che non si concretizzano, ma rimangono lettera morta. Non vogliamo credere che si cerchi scientemente il conflitto, ma se è questo quello che si vuole, siamo pronte ad aprirlo per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, con essi, dei cittadini umbri”.

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