UNA SERA INFERNALE A MONTEFALCO
Standing ovation per “Una serata all’Inferno. Dante sotto le stelle a lume di candela”, recital sui versi danteschi messo in scena da Guglielmo Tini, strepitoso narratore, e dal celebre pianista umbro Marco Scolastra, che della pièce hanno curato insieme anche la drammaturgia.
Una serata magica, pubblico ammaliato, che ha visto i Giardini del Teatro di Montefalco - spazio en plein air di grande godibilità – trasformato in gironi danteschi dove solo la luce di un migliaio di candele ha concesso spazio alla realtà. Per il resto, soltanto versi eterni, interpretati e “narrati” a memoria da Tini, mentre dalle pagine uscivano Dante, Virgilio, Francesca e Paolo, Farinata degli Uberti, il Conte Ugolino.
Istrionico e affabulatore, con un pubblico da coro greco prontissimo a seguirlo sulle terzine più celebri, Tini/Dante ha spaziato nei luoghi e nel tempo sulle ali della musica del celebre e intensissimo Marco Scolastra, interprete al piano dei divini endecasillabi. Chopin, Liszt, Piana, Pappalardo, dai classici ai contemporanei, perché Dante è così, senza confini. “La scelta dei brani è avvenuta a volte sull’atmosfera dei
versi – commenta il pianista -. Altre volte ho inserito brani già dedicati dai compositori alla Divina Commedia, altre ancora ho seguito il filo delle mie emozioni.”
Risultato, uno spettacolo che ha premiato con i suoi oltre trecento spettatori la scelta della Pro Loco di Montefalco di affidare al professor Tini, non un attore, ma un raffinato dantista docente al Liceo Classico Frezzi-Beata Angela di Foligno, quello che si è rivelato uno straordinario viaggio tra i versi della Commedia realizzato grazie anche alla collaborazione del Quartiere San Fortunato e il sostegno della Fondazione
Cassa di Risparmio di Foligno, “Tutti abbiamo bisogno di cultura e bellezza - ha esordito Chiara Broccatelli presidente della Pro Loco in apertura di serata -. Ed è davvero emozionante avere qui tutte queste persone che hanno risposto al nostro invito di celebrare insieme musica e poesia”.
All’evento è intervenuto anche il sindaco neoletto Alfredo Gentili che ha sottolineato il compito di chi amministra di conservare il patrimonio di un territorio e di un Paese. “Philip Daverio disse che a Montefalco vivono il bello e il buono. A noi l’orgoglio e il dovere di valorizzarlo per tutta la comunità”. Poi le porte dell’inferno si sono aperte e Tini, a tratti Virgilio, altri Dante, un Tini attore-letterato, ha dato vita a incontri, personaggi, speranze e sofferenze universali in un “Itinerario di emozione e pensiero nella sconcertante attualità del nostro più grande Poeta. Il grande dramma dei dannati è la solitudine - commenta Tini -. Una solitudine nata da una scelta, consapevole o meno. Un po’ come accade oggi, dove sempre più ci troviamo a vivere ognuno nella propria nicchia. Anche se io, solo non sono mai. I versi danteschi sono straordinari compagni di vita, meravigliosi e senza tempo”.
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