Il razzismo è ancor oggi una delle tematiche più rilevanti nel panorama europeo e mondiale, per questo l’Uisp continua il suo impegno contro le discriminazioni di origine razzista e xenofoba anche a livello europeo attraverso il progetto Sentry Sport proposto e vinto come capofila sulla Call Erasmus + Sport Collaborative Partnership 2020.
Si tratta di un progetto ambizioso che coinvolge oltre all’Italia, la Danimarca, la Spagna, la Grecia, l’Austria e la Francia, impegnate a favorire l'emersione, la prevenzione e la mediazione del fenomeno discriminatorio attraverso lo sport.

Sentry Sport nasce dalla buona riuscita del progetto nazionale SportAntenne finanziato su bando FAMI ( Fondo Asilo, Migrazioni e Integrazione) del ministero dell’Interno e coordinato dall’Uisp nel 2016-2018 in 13 città italiane e vuole esserne il suo naturale prosieguo ed ampliamento, con la riproposizione a livello europeo di una buona pratica attivata sul territorio nazionale.

L’assunto di base è che i principali luoghi dello sport (centri sportivi, impianti, palestre) sono frequentati da potenziali vittime di discriminazioni (basate sulle  origini etniche, sulla religione, ecc.) e molti episodi razzisti e discriminatori avvengono proprio nel mondo dello sport, sia in campo sia negli spogliatoi. Frequentemente le vittime di comportamenti e atti discriminatori, avendo timore di esporsi, non segnalano le discriminazioni di cui sono state vittime o testimoni e in molte occasioni non prendono una posizione ufficiale di fronte alle autorità competenti anche perché non percepiscono fino in fondo di essere stati in qualche modo discriminati.          

Ne consegue che il fenomeno discriminatorio è quindi sottostimato: si assiste quindi, come più volte sottolineato dal sociologo Mauro Valeri, recentemente scomparso nonché ispiratore del progetto pilota SportAntenne, ad un “under reporting” in cui molte vittime non riconosciute come tali, non ricevono sostegno né vengono intraprese azioni di mediazione volte a supportale.

“Gli operatori sportivi e altri professionisti del settore sportivo – diceva Mauro Valeri - possono svolgere un ruolo importante come "sentinelle" (sentry) delle discriminazioni nella prevenzione ed emersione del fenomeno, dando sostegno alle vittime, orientandole e organizzando azioni di mediazione dei conflitti in luoghi e contesti caldi e contribuendo in modo significativo alla creazione di un database statistico che permetta di comprendere e far emergere la reale diffusione del fenomeno discriminatorio”.

Per fare ciò, la rete di realtà coinvolte, oltre all'Uisp, ISCA (Danimarca), Red Deporte y Cooperacion (Spagna), Koinsep endrasei (Grecia), VIDC (Austria), EFUS (Francia), promuoverà l’empowerment degli operatori sportivi al fine di consentire l’acquisizione di sensibilità e competenze specifiche per la raccolta di segnalazioni e testimonianze di episodi e comportamenti razzisti e l’organizzazione di eventi di mediazione dei conflitti.

Nello specifico i paesi partner istituiranno e gestiranno una rete, condividendo le buone pratiche e costruendo una conoscenza di base, a partire dall’esperienza italiana di SportAntenne e dal relativo toolkit, affinando la capacità di combattere le discriminazioni attraverso lo sport, testando e convalidando una metodologia trasferibile tramite eventi pilota da svolgersi nei vari paesi, sviluppando linee guida raccolte in un handbook, diffondendo i risultati del progetto anche al fine di condurre un’azione di advocacy nei confronti  della classe politica Europa.

Il progetto Uisp "Sentry Sport: emersione, prevenzione and mediazione delle discriminazioni attraverso lo sport" si è aggiudicato la call con un punteggio decisamente elevato: 91 punti su un massimo di 100. “Il progetto può essere considerato altamente innovativo - si legge nella lettera di notifica ricevuta dalla Commissione Europea di valutazione - per la prospettiva utilizzata nella lotta alla violenza e alla discriminazione, che riconosce il ruolo che gli impianti sportivi e gli operatori dei sistemi sportivi possono svolgere nelle società per monitorare e mitigare gli atti discriminatori. Inoltre, l'applicazione della metodologia su scala europea può portare a un maggiore impatto in termini di test in diversi paesi e contesti, e attraverso la replicabilità del progetto e degli strumenti a livello comunitario e internazionale”.

Tali valutazioni sono un riconoscimento dell’azione concreta dell’Uisp, che viene apprezzata e valorizzata dai partner, e dalla Commissione Eu stessa. Questo fornisce una nuova spinta per continuare con sempre maggiore forza nell'impegno per l’inclusione e l’integrazione di stranieri, rifugiati e migranti e nella lotta contro le discriminazioni, impegno che l’Uisp continua a portare avanti anche in ricordo di Mauro Valeri. (di Silvia Saccomanno Ammendola, ufficio progetti Uisp)

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