Il 15 ottobre milioni di persone scenderanno nelle strade e nelle piazze di tutta Europa.

Sarà una giornata di straordinaria importanza, nella quale si renderà plasticamente visibile il dissenso di massa nei confronti di un continente incapace di guardare in faccia i propri figli.

E’ sconcertante notare come a distanza di tre anni dall’esplosione di una crisi di sistema di portata storica, la politica non abbia prodotto nessuna seria autocritica sul turbocapitalismo finanziario che l’ha prodotta, ostinandosi invece a proporre soluzioni tutte interne alla stessa logica tecnocratica.

I tagli allo stato sociale, la compressione dei diritti, ed in generale la dismissione del pubblico persino nella sua accezione liberale, sono allo stesso tempo sintomo ed effetto di una classe dirigente che non è più in grado di produrre visioni, di indicare prospettive. La piccineria politica di questa Europa, reclama la discesa in campo dell’altra Europa, di quei tanti che pagano il prezzo dell’ingordigia di pochi.

Per questo anche SEL dell’Umbria sarà presente alla manifestazione di Roma.

Non solo contro le politiche recessive e antipopolari imposte dalla Banca Centrale Europea, delle quali la versione berlusconiana rappresenta la variante più becera, ma anche per proporre un’idea diversa di sviluppo: redistribuzione della ricchezza, riconversione ecologica dell’economia, abbattimento delle spese militari, esigibilità dei beni comuni, sono tutti temi che parlano di un altro mondo possibile e mai come oggi necessario.

E il fatto che alle piazze europee, si uniranno quelle di Rabat, di Mosca, di Buenos Aires, di New York e tantissime altre, significa che qualcosa di profondo sta accadendo.

Un’occasione per la sinistra? Forse. Di sicuro un’opportunità per l’umanità.

Condividi