SEL invita a riflettere sul significato attuale dell’8 marzo
La ricorrenza dell’8 marzo di quest’anno giunge al culmine di crisi etica, politica, economica, senza precedenti per la nostra società, in cui una cultura maschilista, aggressiva e prevaricatrice ha acquisito stabilmente nell’ultimo ventennio una vera e propria egemonia sociale, sino ad essere rappresentata ed ostentata senza ritegno alcuno ai vertici del governo del Paese. La figurazione culturale del corpo delle donne come puro strumento di svago e piacere non può, per la visibilità mediatica di simile modello, non aver influenzato in negativo i costumi sociali e riproposto l’amplificazione drammatica della violenza sulle donne quale elemento fondante della subalternità femminile.
Le cifre, in merito, sono impressionanti: secondo vari istituti di ricerca sociale, in media dal 2006 sono stati circa 200 all’anno gli omicidi in ambito familiare e relazionale e per l’85% di essi, i responsabili sono da individuarsi tra mariti, ex mariti, fidanzati, compagni, amanti, spesso anche padri. Al delitto “d’onore”, si è quindi aggiunto un vero e proprio delitto di “genere”, a cui purtroppo vanno sommati le decine di migliaia di casi l’anno di violenza e abusi, spesso, in gran parte non denunciati dalle vittime.
Né si può tacere, come nell’ambito dell’attuale e dominante pensiero “unico” e delle politiche neoliberiste conseguenti, il ruolo della donna nella società e nel mondo del lavoro permanga marginale e anzi, nella malintesa accezione di riforma del mercato del lavoro progettato dall’attuale Governo, la modifica dell’art.18 e del sistema delle tutele e garanzie rischia di avere un impatto drammatico sull’occupazione femminile, aprendo nuovi varchi a licenziamenti discriminatori fondati sul ricatto sessuale e sulla condizione di gravidanza delle donne, quest’ultima sempre sgradita ai datori di lavoro e spesso risolta con il triste fenomeno delle “dimissioni in bianco”.
L’8 marzo è quindi ricorrenza non formale, ma ancora di più data e evento simbolico per il riscatto e l’emancipazione sostanziale della condizione femminile nel nostro Paese e segni forti e visibili di presa di coscienza in tal senso si moltiplicano: la ribellione delle donne di Calabria ai rituali familistici e barbarici delle mafie, l’organizzazione del movimento e delle manifestazioni di massa delle donne di “Se non ora, quando?” che nel corso del 2011, ha portato in piazza centinaia di migliaia di cittadine/i.
Sinistra Ecologia Libertà e il nostro circolo “Enrico Berlinguer”, hanno l’ambizione di promuovere e partecipare con sempre maggiore determinazione ciò che per noi deve essere un carattere fondante della nostra società: la parità sostanziale di genere, nell’espressione dei diritti universali di libertà e progresso.
Alessandra Massari
Coordinatrice del Circolo SEL “Enrico Berlinguer”
(Spoleto-Campello-Castel Ritaldi-Montefalco)
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