Ci convince e ci piace la scelta del Consiglio comunale di Città di Castello che ha votato a favore dell'istituzione del registro comunale delle coppie di fatto. Un voto di civiltà coerente con la migliore tradizione culturale e politica dell'Alta Valle del Tevere, dove la tolleranza e la laicità delle istituzioni ubbliche hanno guidato le grandi scelte.

Troviamo ingiustificabili e strumentali alcune critiche di consiglieri comunali contrari alla istituzione del registro, denunciando questo come lo strumento che permetterà il matrimonio delle coppie omosessuali. Chi dice questo sa bene di non dire il vero in quanto l'istituto del matrimonio deve essere regolamentato da una legge del Parlamento per la quale è addirittura necessaria una modifica costituzionale.

Il registro è uno strumento di civiltà che permette il riconoscimento di diritti minimi, ripetiamo minimi, a tante coppie che - per ragioni che vanno rispettate - decidono di convivere (magari proprio perché manca la legge di cui sopra), di tante donne e uomini che convivono senza ritenere necessario il matrimonio. Dov'è lo scandalo?

In occasione delle ultime elezioni americane molti Stati sono stati chiamati ad esprimersi sui matrimoni gay e l'uso della cannabis per uso farmacologico e non. Quesiti che hanno sempre visto la vittoria dei favorevoli.

Come quella americana, siamo convinti che anche la società italiana è molto più avanti di tanta politica che legge ancora la società italiana ed umbra ancorata a schemi che appartengono al passato.

Le nostre città sono piene di coppie giovani o meno giovani che dividono la propria casa, i propri sogni, i propri desideri senza il vincolo del matrimonio: SEL ritiene che questa dimensione vada riconosciuta (non a caso è uno dei punti del programma di Nichi Vendola per le imminenti primarie del centrosinistra).

Il registro è un piccolo passo in avanti in attesa di una svolta a livello nazionale.

Sinistra Ecologia e Libertà di Città di Castello

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