Con la scusa della crisi i "berlusconiani" oscurano il 25 aprile
Di Armando Allegretti
La Manovra è stata varata, la stangata economica arriverà quanto prima, ma a questo punto ci chiediamo se era davvero necessario l’accorpamento delle festività non religiose alle domeniche successive era davvero necessario per salvaguardare le casse dello Stato? Era davvero necessario spostare festività come il 25 aprile e come il primo maggio o addirittura come il 2 giugno? Festività che ricordano l’Unità d’Italia e la sconfitta del fascismo.
Certo è che se cose del genere succedessero al di fuori della nostra bella Italia non passerebbero in sordina. Immaginate cosa succederebbe se negli stati Uniti il presidente Obama decidesse di spostare il “thanksgiving day”, e l’ormai celebre festa dell’indipendenza del 4 luglio.
Sicuramente ci sarebbero opposizioni da tutte le parti, da destra e da sinistra indistintamente. C’è poco da dire, il 25 aprile è il 25 aprile per antonomasia la festa dell’Italia che precede senza ombra di dubbio il 2 giugno 1946.
E anche se per ora la proposta rimane solo un suggerimento per far fronte al periodo nero dell'economia, c'è il rischio che in tutte le festività non religiose citate prima gli italiani vadano a lavorare e le scuole restino aperte. Niente paura, invece, per Natale, Pasqua e Ferragosto: essendo feste religiose non verrebbero intaccate dal provvedimento. Salve, quindi, anche Capodanno, Epifania e Immacolata.
Pensando al futuro prossimo, il 25 aprile del 2012 cadrà di mercoledì, e se la festività dovesse essere accorpata alla domenica successiva ci troveremmo a festeggiare la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista il 29 aprile; suona strano no?
Umbrialeft vi invita a dire la Vostra commentando questa bizzarra mossa della Manovra finanziaria approvata pochi giorni fa. Ampio spazio ai commenti e alle vostre riflessioni.
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