Chiudere tutto è stata una scelta giustissima che ha salvato il Paese e risparmiato vite. Così ha affermato il ministro della salute, Roberto Speranza, in un'intervista al Corriere della Sera. Speranza ha detto di prepararsi ad un 'autunno di resistenza', perché il virus non è scomparso. Pertanto ha invitato i più giovani alla cautela e al rispetto delle regole base, perché tutte le scuole dovranno riaprire il 14 settembre, e i sacrifici loro richiesti hanno questo obiettivo. Poi ha aggiunto che finché l'emergenza non sarà finita non inseguirà nessuno sulle polemiche.
In merito al fatto che il segretario della Lega, Matteo Salvini, abbia richiesto le dimissioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per quanto emerso dai verbali desecretati del Cts il ministro ha affermato che: "Salvini? Credo che la gente abbia capito fino in fondo come sono andate le cose. Si diceva che non potessimo fare come in Cina e invece il sistema democratico ha retto".

E sulle scuole Speranza ha aggiunto: "Io sono un grande tifoso, anche abbastanza in sofferenza per i destini della mia Roma. Ma con tutto il rispetto, tra accompagnare mio figlio allo stadio e portarlo a scuola, preferisco la seconda. Deve fare la quinta elementare e voglio che la faccia in presenza, come tutti gli studenti". "Capisco il disagio e non voglio apparire un maestrino, ma i sacrifici che chiedo ai ragazzi sul metro di distanza nei treni o sulla movida hanno la scuola come obiettivo di fondo - prosegue - Non mi parlate di altro. In fondo ai giovani non chiediamo di non uscire di casa, chiediamo solo di indossare le mascherine, lavarsi le mani, stare a distanza ed evitare assembramenti. Una cosa compatibile con il godersi l'estate".

Infine, in riferimento all'età media dei contagiati, il ministro Speranza ha sottolineato che: "sta drammaticamente scendendo sotto i 40 anni. È normale che i più giovani si sentano più forti, ma chi porta il virus a casa rischia di fare danni veri alle persone fragili".

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