Scuola, quei maxi pasticci che si potevano e dovevano evitare
di Giuseppe Castellini
In Umbria ci sono segnali di una possibile chiusura totale delle scuole superiori, con didattica a distanza al 100%. Staremo a vedere.
Intanto è paradossale che insegnanti in quarantena precauzionale (che sono sempre di più) non possano svolgere l'attività di insegnamento via dad (didattica a distanza) per via di norme contrattuali. Il problema era del tutto prevedibile, c'è stata tutta l'estate per affrontarlo anche con i sindacati e per approvare semmai qualche legge ad hoc. Nulla è stato fatto.
Un danno enorme per il diritto allo studio dei ragazzi e delle ragazze, che come dimostra uno studio uscito in questi giorni pagheranno caro, in termini di minore qualità dell'istruzione e quindi anche di redditi attesi nella vita, il buco formativo che stanno subendo.
Mi chiedo dove sia la ministra (che appare sempre più inadeguata), dove siano i provveditori, dove siano i presidi. E mi chiedo, quando si proclama la priorità della scuola nei fondi europei, se non sia il caso di decidere prima cosa farci. Se è per proseguire con questo andazzo, meglio forse lasciar perdere.
Intanto in questa situazione si rischia l’allargarsi già ampio del divario sociale. I più abbienti potranno far recuperare la qualità della didattica persa dai loro figli acquistandola provatamente, mentre per i figli delle famiglie che non potranno la penalizzazione che stanno subendo resterà. Diciamolo chiaro: stiamo assistendo, per inettitudini e incompetenze, al naufragio della scuola pubblica italiano, che era già malmessa.
E certamente prima di dare i fondi europei a una scuola siffatta bisognerà stabilire bene, e con molta precisione, cosa ci si dovrà fare. Perché tali fondi vadano davvero a migliorare il servizio, a premiare i capaci, non ad alimentare ancora di più inettitudini, incompetenze e, talvolta, anche furbizie di lobby.
Recent comments
11 years 40 weeks ago
11 years 40 weeks ago
11 years 42 weeks ago
11 years 42 weeks ago