Scuola, DAD, circolari e protocolli
Il Comitato a Scuola Umbria in data 3/2 u.s. ha inviato al Commissario Emergenza COVID, alla Regione e all’Ufficio Scolastico Regionale una nota con la quale esprime persistente preoccupazione per l’errato ed inaccettabile comportamento da parte delle Dirigenze Scolastiche che, restando arroccate su posizioni rigide e preconcette, ancora negano l’applicabilità a scuola della Circolare del Ministero della Salute 30/12/2021 n. 60136, che prevede l’applicazione del protocollo sanitario meno restrittivo quanto alla disposizione delle quarantene da parte della ASL ed alla relativa durata.
In considerazione, infatti, del notevole numero di guarigioni nella popolazione di età tra 5 e 11 anni e dell’incremento delle vaccinazioni nella medesima fascia di età, il Commissario Emergenza COVID, Dr. Massimo D’Angelo, con nota del 28/1/2022 ha disposto che, per tutti gli alunni delle scuole di ordine e grado, vengano applicate le disposizioni di cui alla citata Circolare. Ciononostante, molti Dirigenti Scolastici stanno continuando a considerare in quarantena studenti che non lo sono, imponendo DDI o DAD arbitrariamente ed in violazione del protocollo sanitario; concepiscono le misure didattiche in modo disgiunto da quelle sanitarie e, quindi, VIETANO l’accesso a scuola a studenti SANI non sottoposti a misura sanitaria restrittiva.
Che senso ha? Se non quello di volersi semplificare l’attività, trincerandosi dietro un bieco burocratismo, a totale discapito degli studenti e del loro diritto all’istruzione? Se è mutato (diminuendo) il rischio sanitario che è presupposto delle quarantene e delle sorveglianze ed è quindi mutato il relativo protocollo, non ci si può inventare un ridicolo “rischio didattico”, a fronte del quale studenti sani vengono tenuti a casa solo per fare scuola ma possono uscire di casa per fare altro, così continuando a negare il loro sacrosanto diritto all’istruzione e alla propria sanità mentale.
La scuola per prima dovrebbe insegnare ad usare (e salvaguardare) la propria testa, ma a quanto pare il calzolaio ha davvero sempre le scarpe bucate. Che la Regione si attivi immediatamente, nell’attesa che qualche DS si illumini e inizi ad occuparsi sul serio del benessere dei propri studenti.
Comitato a Scuola Umbria
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