di Fabio Sebastiani

 

"I test d'ingresso alle superiori sono una evidente violazione della Costituzione. Siamo di fronte all'ennesimo attacco al diritto all'istruzione che deve essere garantito a tutti". Scoppia la polemica dopo la stretta sulle iscrizione da parte del Miur. Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, sottolinea che "non si puo' in alcun modo ostacolare l'accesso alle scuole superiori. Nel nome dell'ideologia della meritocrazia si punta ad una selezione di classe anche nella scuola dell'obbligo. Bisognerebbe abolire il numero chiuso anche nelle universita' sostituendolo con serie politiche d'orientamento e di sostegno alle scelte dei percorsi di studio".

 

Anche se il ministero cerca di gettare acqua sul fuoco il problema rimane e scoppierà drammaticamente al momento di effettuare le iscrizioni. La spending review, infatti, prevede un tetto in relazione alla effettiva capacità di “accoglienza” da parte degli istituti, a cui è stato attribuito il potere di decisione. I presidi dovranno agire in base a non meglio identificati criteri di “ragionevolezza, così sottolineano i “sacri testi” elaborati dai tecnici del Governo.

 

"Mentre il Paese chiede radicali cambiamenti per garantire piu' uguaglianza con simili misure - ricorda Pantaleo - si calpestano perfino i diritti degli studenti di poter scegliere liberamente l'indirizzo di studi. Tutto cio' e' ingiusto e genera una pericolosa sottovalutazione della funzione sociale della scuola. Siamo pronti a intraprendere tutte le iniziative possibili per bloccare la deriva demagogica di alcune scuole. Il ministro Profumo intervenga immediatamente per evitare che vengano calpestati i diritti costituzionali". Il mondo sindacale è un coro di proteste. La Gilda degli insegnanti parla di ''storture dell'autonomia scolastica''. ''Il compito della scuola pubblica statale - sottolinea il coordinatore nazionale Rino di Meglio - non e' quello di arruolare i piu' bravi.''.

 

A protestare è anche il mondo dell’associazionismo. Secondo il Cidi (Centro d’iniziativa democratica degli insegnanti) test di ingresso per le scuole superiori sono ''un segno del degrado della scuola pubblica''. Non ha dubbi il presidente nazionale Beppe Bagni, secondo il quale e' ''assurdo nella scuola dell'obbligo istituire un crieterio meritocratico sull'ingresso. E' proprio l'opposto - evidenzia Bagni - di quello che deve fare la scuola''.''Si parla di valore aggiunto - sottolinea - ma se stabilisco una selezione in ingresso perdo la possibilita' di modificare le opportunita' dei soggetti che apprendono''. Secondo Bagni, inoltre, ''meritocrazia non vuol dire premiare il merito ma costruire una base piu' ampia di speri per i cittadini e su questa base, poi, si puo' premiare il merito''. L'idea del test e', oltretutto, ''un errore pedagogico - conclude Bagni - il non capire che le diversita' di intelligenze sono risorse per la scuola''.

 

Il Moige (Movimento italiano genitori), invece, 'promuove' i test d'ingresso a scuola. ''Riteniamo - spiega in una nota - che il test d'ingresso per le scuole superiori sia un criterio adatto a salvaguardare il livello e la qualita' formativa di un istituto scolastico. Sono numerose le scuole di qualita' che adottano il metodo delle prove di ammissione, reali esempi di meritocrazia: la scuola deve essere selettiva come lo e' la societa' in cui viviamo''. Il mondo sindacale è un coro di proteste.

 

Fonte: controlacrisi.org

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