PERUGIA - La Consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità, Erika Borghesi ha partecipato agli incontri organizzati nelle case di reclusione di Spoleto e Perugia per premiare i detenuti del carcere di Maiano e le detenute del carcere di Capanne che hanno frequentato il corso di scrittura creativa curato dalla poetessa Francesca Gosti e che hanno partecipato al concorso nazionale promosso dall’Associazione “Nel Nome del Rispetto” di cui sono rispettivamente presidente e vicepresidente Maria Cristina Zenobi e Cristina Viriili.

L’incontro a Spoleto si è svolto ieri con la delegazione ricevuta dal Direttore Giuseppe Mazzini da febbraio alla guida del supercarcere, mentre questa mattina è stato il Direttore della Casa Circondariale di Perugia, Bernardina Di Mario a ricevere gli ospiti. 
“Queste persone vivono una situazione difficile – ha sottolineato Erika Borghesi  – ma frequentare i corsi offre concrete possibilità di acquisire conoscenze e competenze utili anche una volta terminata la detenzione. Penso ai corsi di cucina, di sartoria e di altre attività che grazie alla sensibilità dei direttori delle strutture sono attivi nell’ambito delle professioni. Il corso di scrittura creativa ha il merito di riuscire a far esprimere emozioni a chi ha vissuto e vive esperienze dolorose e spesso difficili da esternare. Grazie quindi a Francesca Gosti e all’associazione nel Nome del Rispetto che ha portato il concorso in luoghi dove è importante non emarginare né giudicare all’insegna proprio delle pari opportunità”.
“Nel nome del rispetto – ha sottolineato il direttore Di Mario – è la mia missione. Ringrazio l’associazione che porta avanti questi valori. Rispetto è una parola piccola, ma importante in ogni rapporto sia di amicizia che di semplice conoscenza, sia lavorativo che familiare; una parola anche difficile da applicare specie in questi momenti in cui poco si ascolta preferendo irrompere con le proprie idee senza la pazienza di ascoltare quelle degli altri. Questo corso è importante perché riesce a far uscire il meglio da ciascuno e spero che la collaborazione possa ancora proseguire”. Francesca Gosti, ha ringraziato i direttori delle strutture carcerarie e i loro collaboratori, ma in particolare coloro che nel frequentare il suo corso hanno profondamente messo in connessione cuore e mente donando a chi legge pagine di alta poesia che emozionano e offrono spunti di riflessione. “Dalle loro poesie – ha spiegato – emergono tanta sofferenza, voglia di cambiare, desiderio di riscatto e di abbattere i pregiudizi”. Cristina Virili, nel consegnare una targa ricordo dell’Associazione “Nel Nome del Rispetto” ai direttori Mazzini e Di Mario, ha spiegato come il concorso, nato esclusivamente per le scuole, da quest’anno è stato aperto anche alle strutture carcerarie, anche minorili che hanno risposto in maniera massiccia presentando da tutta Italia oltre 120 elaborati di grande spessore umano e artistico.

Condividi