"Con l’altissima adesione allo sciopero di oggi, tra il 70 e l’80%, già dal turno mattutino, i lavoratori del trasporto pubblico locale in Umbria hanno voluto mandare un messaggio forte e chiaro all’assessore Melasecche e a tutta la giunta regionale: fermatevi e cambiate direzione. La politica dei tagli e dello spezzettamento, che significa di fatto privatizzazione e indebolimento del trasporto pubblico in Umbria, è contraria all’interesse di lavoratrici e lavoratori di questo settore strategico e fondamentale, così come a quello della cittadinanza, in particolare delle fasce più deboli”. C’è soddisfazione nei sindacati, Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria, per la evidente riuscita dello sciopero dei lavoratori di Busitalia (attuale vettore unico del trasporto su gomma in Umbria) contro la decisione della Regione di procedere alla nuova gara per il Tpl dividendo l’Umbria in 4 lotti (un salto indietro di oltre 10 anni secondo i sindacati) e procedendo ad un taglio di 13 milioni euro (che avrà inevitabilmente ripercussioni sull’occupazione e sulla qualità del servizio). 
“Vogliamo ringraziare le lavoratrici e i lavoratori che oggi hanno deciso di sacrificare una giornata del loro stipendio - affermano Ciro Zeno della Filt Cgil Umbria e Christian Di Girolamo, della Faisa Cisal - perché sappiamo quanto questo sacrificio sia pesante in un momento come questo. Ma questo è il momento di lottare e chi ha deciso di non farlo è evidentemente rassegnato alla destrutturazione di un servizio pubblico fondamentale che si ripercuote poi nel diritto di tutte le persone alla mobilità”. 
Nel corso del presidio svolto stamattina in piazza Italia, sotto i palazzi della Regione, e partecipato da decine di lavoratrici e lavoratori del Tpl, Filt e Faisa hanno anche denunciato “l’atteggiamento estremamente scorretto e apertamente antisindacale dell’assessore Melasecche, che ha convocato una nuova riunione sulla gara del Tpl per fine mese, scegliendosi i sindacati ed escludendo quelli più rappresentativi, perché evidentemente in disaccordo con lui. Ci sono certamente gli estremi - concludono Zeno e Di Girolamo - per aprire una procedura in prefettura per comportamento antisindacale. Nelle prossime ore valuteremo il da farsi”. 
 

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