PERUGIA - “I primi dati sulle adesioni allo sciopero del Tpl in Umbria, che si è sommato allo sciopero nazionale dei trasporti, dicono di un’adesione massiccia, a testimonianza della compattezza dei lavoratori umbri contro i tagli imposti dalla Regione che hanno ricadute pesantissime sull’occupazione e sul servizio, i particolare per le fasce più deboli della popolazione”.

Sono soddisfatti i sindacati dei trasporti dell’Umbria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa e Ugl, per la risposta che è arrivata dai lavoratori nel giorno dello sciopero, che in Umbria ha interessato tutti i settori del trasporto (escluso il trasporto aereo che sciopererà venerdì) ed in particolare il Tpl, con 4 ore di stop dalle 17.30 alle 21.30.

Per quanto riguarda Busitalia, i dati (non definitivi, a sciopero ancora in corso) descrivono un’adesione del 90% in provincia di Terni e di circa l’85% in provincia di Perugia, con la stragrande maggioranza del servizi quindi fermi. E a sostegno dello sciopero i sindacati, insieme a un centinaio di lavoratori (ma c’erano anche studenti e semplici utenti allarmati dai tagli) hanno manifestato a Perugia, in piazza Italia, sotto la sede della Regione.

“Siamo qui per ribadire che i tagli devono rientrare - hanno spiegato i segretari delle sigle sindacali - e non ci bastano le rassicurazioni, peraltro ambigue, dell’assessore Chianella a mezzo stampa. Chiediamo l’immediata apertura di un confronto ufficiale con le rappresentanze dei lavoratori e garanzie concrete sul ripristino di tutti i turni, anche perché se finora grazie alle ferie dei lavoratori si è riusciti a gestire la situazione, presto questo non sarà più possibile e c’è il rischio che centinaia di posti di lavoro vengano messi in discussione. In mancanza di risposte concrete la mobilitazione proseguirà con nuove iniziative di sciopero”. 
 

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