“Siamo in un limbo nel quale non sappiamo cosa accadrà domani, nessuno ha la minima idea di quale sarà il futuro di questo cantiere. Ma questi lavoratori meritano rispetto e per questo noi saremo al loro fianco e continueremo la mobilitazione”. È pienamente riuscito lo sciopero di otto ore dei lavoratori Cotes, indetto dalla Fiom Cgil, per richiamare l’azienda alle sue responsabilità. “La situazione alla Cotes di Perugia è precipitata all’inizio del 2024 - spiega Nico Malossi, segretario Fiom Cgil Perugia - quando per vie traverse abbiamo saputo che l’azienda aveva intenzione di cessare l’attività. Per questo ci siamo subito mossi e abbiamo costruito, insieme ai colleghi dell’Emilia Romagna, un accordo, che avrebbe consentito di ultimare i lavori in essere, rateizzare i tfr e soprattutto lavorare affinché un altro soggetto del settore garantisse la continuità del cantiere e dell’occupazione. Ma l’azienda improvvisamente e senza dare spiegazioni si è sottratta e ha fatto saltare tutto”. 
“Io lavoro per questa azienda da 14 anni e avevo la convinzione di poter arrivare alla pensione con una certa tranquillità - racconta Abdel, uno degli operai Cotes - ora invece mi trovo a 4 anni da questo traguardo nella condizione di dover ricominciare tutto daccapo, con una famiglia da mantenere. È una situazione davvero deludente, soprattutto perché un’azienda che fine a poco tempo fa si definiva una famiglia, oggi non ci fa sapere niente e ci lascia in questa incertezza totale”. 
La Fiom Cgil e i lavoratori chiedono, dunque, prima di tutto rispetto, per chi ha lavorato con professionalità e sacrificio per molti anni e oggi si vede completamente abbandonato: “Richiamiamo l’azienda alle sue responsabilità - conclude Malossi - e chiediamo che si riapra un tavolo per dare delle risposte chiare sul futuro di questi lavoratori”. 
 

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