PERUGIA - Nessun riferimento esplicito alla 'querelle' in corso sul richiamo ai santi Benedetto e Francesco nello statuto della Regione, ma piu' di un riferimento alle radici cristiane dell'Umbria ed al contributo dei due santi allo sviluppo della cultura occidentale: si sviluppa su questi binari l'articolo scritto da monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e vicepresidente della Cei, per il numero in edicola da oggi del settimanale cattolico La Voce. ''Umbria, terra di Spirito e memoria'', s'intitola la riflessione del presule perugino, che definisce le citta' di nascita dei due santi, Norcia ed Assisi, ''due terrazze sull'Europa e sul mondo, e quindi sentiero dell'unificazione di tutti i popoli. Da queste due terrazze, in terra umbra, e' percio' possibile uno sguardo globale e contemplativo della storia e della 'terra' degli uomini''.

''Credo - continua Bassetti - che, anche solo considerando la Regola di san Benedetto e le Regole francescane, possiamo rintracciare alcuni valori che, una volta che furono seminati, hanno poi influito sul futuro delle civilta'. La Regola di san Benedetto ha veicolato, attraverso il fiorire delle multiformi tradizioni benedettine, un concetto evangelico di autorita' che sta alla base di tutte le moderne democrazie. Si tratta di una autorita' (mi riferisco a quella dell'abate) che si fonda sull'ascolto e si realizza nel servizio, finalizzata al bene della comunita' e alla valorizzazione di ogni singola persona: una autorita' che nasce da libera elezione, una autorita' paterna. Non si tratta del dominio dell'uomo sull'uomo, ma del servizio dell'uomo all'uomo, di cui occorre rendere conto a Dio. Ed infine l'elezione: il potere dell'abate non si trasmette come quello di un re, di padre in figlio, ma nasce dall'elezione dei monaci. Francesco, nelle sue Regole, ha sottolineato con radicalita' la necessita' di una autorita' evangelica che favorisse la fraternita' ed il servizio''.

''Per quanto riguarda la giustizia - sottolinea il presule - le stesse tradizioni hanno dato un apporto decisivo determinante. Esse sottolineano il primato della persona sul possesso. L'esperienza di Francesco, in una societa' qual e' quella attuale, dove l'utilizzo ingiusto del denaro finisce per discriminare gli uomini, fa di Assisi una 'terrazza' missionaria verso tutti i poveri della terra. Proprio oggi, quando migliaia di persone bussano alle porte dell'opulenza del mondo occidentale, senza diritti e senza voce''.
 

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