Sant’Anna di Stazzema, il 12 agosto 1944 la strage compiuta dai nazisti, che uccisero centinaia di civili. Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici". "La memoria - prosegue il presidente - degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze".

Sant’Anna di Stazzema nell'agosto del 1944 divenne il "teatro dell’oltraggio più disumano": l’eccidio ompiuto dagli uomini delle SS di centinaia e centinaia di civili inermi, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati. Per questo motivo oggi è un "giorno di raccoglimento e di memoria per la Repubblica", un monito che deve servire anche a non ignorare "rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, compone così il suo messaggio scritto in occasione del 76esimo anniversario della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema, l’eccidio avente l’obiettivo di distruggere il Paese e sterminare la popolazione. "Non va mai dimenticato che la volontà di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico", sottolinea Mattarella. "Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici", prosegue il presidente. Per questo "la memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze".

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