L’ultima disposizione del Commissario regionale D’Angelo (quella del 27/12 che ha annullato senza darne spiegazione quella precedente uscita appena il 23/12 : quando si dice avere le idee chiare) è una dichiarazione di resa e una chiara ammissione di non essere in grado di gestire con adeguata efficacia la situazione epidemiologica. 

Di fatto conferma che chi attualmente governa la sanità regionale non è in grado di approntare misure efficaci e quindi abbandona i cittadini a sé stessi, generando problemi e scontento in tutte le categorie : le famiglie, gli operatori della scuola, i lavoratori, il personale sanitario, i cittadini tutti.
 

Le dichiarazioni dell’assessore Coletto che, udite udite, si appella al senso di responsabilità degli Umbri sono al limite dell’insulto e suonano come un “vedetevela voi da soli” perché noi che dovremmo governare ci arrendiamo.

La scelta della Regione è: come se uno per evitare di controllare la febbre buttasse il termometro.

Ora, una persona che è stata a contatto con un positivo (ma lo deve scoprire da sola perché il tracciamento è saltato completamente) NON DEVE andare a fare un tampone molecolare di controllo, ma, infetta o meno che sia, DEVE mettersi in “isolamento fiduciario” (cioè è il sistema sanitario che si affida al cittadino mentre dovrebbe essere il contrario) per 14 giorni, dopo di che, senza ulteriori controlli (tamponi) può tornare a circolare liberamente.

Se la persona non è infetta sarà stata costretta a casa perdendo giornate di lavoro (con gli impatti facilmente immaginabili sulle attività produttive) o di vita normale.
 

Se la persona è infetta potrebbe esserlo ancora dopo 14 giorni e tornando “in libertà” diventerebbe un pericoloso diffusore autorizzato, quanto inconsapevole.

Se la persona non rispetta la quarantena e si muove liberamente, nessuno può intercettarlo o controllarlo visto che il tracciamento è saltato.

Per la scuola la situazione è ancora più grave perché significa chiudere classi o addirittura scuole, ripiombare nella DAD con tutti i problemi che genera per le ragazze/i ragazzi e per le famiglie, nonché per il personale, docente e non.

Chi guida la sanità in Umbria abbandona la nave (i cittadini) a sé stessa, come il peggiore degli Schettino. 

A proposito, sarebbe interessante sapere adesso dove si trova l’Assessore, che per inciso quando a suo tempo risultò positivo, si curò nel suo Veneto, dando un chiaro messaggio agli umbri.
 

Siamo alla quarta (o quinta) ondata e questa Giunta sembra non aver imparato niente dalle precedenti, continua a replicare gli stessi approcci e gli stessi errori, dimostrando di non aver fatto niente per attrezzarsi come si doveva per fronteggiare ulteriori previste emergenze e di essere incompetente ed inadeguata.

Si sta approntando una devastazione degli ospedali, senza un criterio, un nuovo “saccheggio” dei reparti e delle sale operatorie per allestire posti letto Covid e spostare personale (medici, infermieri, specialisti, anestesisti, ecc.), con il conseguente blocco delle attività di diagnosi e cura, nonché degli interventi chirurgici e delle terapie; alla faccia dell’annunciato contenimento delle liste di attesa già da tanto, e di tanto, oltre ogni limite tollerabile.

All’origine di tutto c’è la scelta deliberata adottata da questa Giunta di non assumere il personale necessario nel SSR, disattendendo anche impegni formali presi, smontando strutture e servizi del sistema sanitario pubblico, spingendo i cittadini, quelli che hanno i mezzi economici, verso gli operatori privati che vedono crescere a dismisura i propri profitti.

Segnalazioni, denunce, appelli e contestazioni si levano quotidianamente da tutte le categorie e da tutti i territori e le città dell’Umbria, dai partiti ai sindacati, dalle associazioni e dai comitati.
 

E’ il momento che tutte le formazioni progressiste, politiche, sindacali, sociali si uniscano in una denuncia unitaria, forte e chiara sulla assoluta inadeguatezza di questa Giunta nella gestione della Sanità (e non solo), nella richiesta di cambiare totalmente metodi e persone, oppure di farsi da parte.

Occorre chiamare i cittadini alla mobilitazione in netta alternativa a questa Giunta dove la Lega si è impossessata di tutto il Sistema Sanitario Regionale (con la accondiscendenza colpevole delle altre componenti della attuale maggioranza). 

Occorre costruire iniziative forti e significative che rappresentino con nettezza l’alternativa progressista.

Articolo UNO Umbria, oltre a sostenere tutte le azioni che si muovono in questa direzione, si farà promotore perché le forze democratiche e progressiste si mettano subito all’opera per costruire una coalizione alternativa, che, mettendo rapidamente a punto un proprio programma qualificato, ha tutte le possibilità per battere la destra e dare alle città e alla regione un governo di centrosinistra e di progresso.

Il momento è questo! Cosa altro si deve aspettare?

 

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