Sanità, Stefano Vinti: la Lombardia non sia un modello per l’Umbria
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Il commento del rappresentante dell’associazione culturale Umbrialeft
Perugia, 18 novembre – “La sanità lombarda va commissariata dal Governo. Il rischio è presente anche in Umbria, cioè che i leghisti nostrani indeboliscano fortemente la sanità pubblica universalistica per avvantaggiare quella privata. Occorre costruire un argine a questa politica scellerata”. Così commenta Stefano Vinti dell’associazione culturale Umbrialeft e spiega: “In Lombardia la vergogna si aggiunge alla vergogna. Un tampone a domicilio sono 75 euro, tre tamponi fatti nello stesso domicilio fanno 55 euro. La salute è diventata una merce e la sanità un grande affare, grazie all’inefficienza del pubblico e alla caccia spietata al profitto della sanità privata. Un gruppo privato propone un pacchetto: con 90 euro assicura al paziente Covid un consulto medico in video o telefonico, in prima battuta. Aggiungendo 450 euro, fornisce una visita specialistica nella propria abitazione con tanto di esame del sangue, radiografia toracica, saturazione e referto finale. Viene offerto cioè a pagamento ciò che ogni Usca dovrebbe assicurare gratis a ciascun cittadino nelle regioni dove sono state attivate o sono in numero sufficiente. Quindi si cura chi può pagare, gli altri attendono e sperano. Una degenerazione infame, in sostanza i privati offrono quello che la Regione non assicura, il diritto alla salute per intenderci”.
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