“Non è mia abitudine dare gloria, visibilità e legittimazione a rappresentanti di forze politiche che gli italiani hanno scelto di fare scomparire dal panorama parlamentare ma alle accuse gratuite e scomposte era mio dovere ribattere”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) inizia la sua replica alle “accuse gratuite e fuori luogo di chi, a vario titolo, ha attaccato la sua proposta di legge sulla tutela dei giovani dall’abuso di alcol e droghe”.

Smacchi rivendica “il merito di aver riunito le varie anime politiche che in questi mesi si sono sfiduciate, scomunicate, rinnegate e commissariate a vicenda” e precisa: “La proposta di legge sulla prevenzione di abuso di alcol e droghe si basa su una profonda azione informativa rivolta ai ragazzi per dotarli dei giusti strumenti per rifiutare scelte che rovinano l'esistenza. La sanità regionale dovrà fare a meno di ingenti risorse economiche e sarà chiamata a fare delle scelte nette che ridisegnino tutto il panorama delle prestazioni, la mia invece è una proposta che vuole aiutare i giovani a farsi una opinione culturale su alcune piaghe sociali. Infatti la proposta prevede un finanziamento di circa 300mila euro per le azioni di prevenzione ed informazione a fronte dei circa 15mila euro che si avrebbero con la compartecipazione alle spesa sanitarie di trasporto, già questo basterebbe a far capire la pretestuosità delle accuse rivoltemi. Mi impegno quindi, sin da ora, in fase di partecipazione ad informare ed erudire chi, forse senza neanche aver letto la proposta, cerca di rimandare 'al mai' la discussione su argomenti scottanti che ci hanno portato, negativamente, alla ribalta delle cronache nazionali”.

“Ricordo - continua Smacchi - che i dati regionali allarmanti sull'abuso di alcol e droghe e sulle conseguenze negli incidenti stradali sono stati forniti in pompa magna da amministratori regionali e testimoniano l'esigenza di assumere decisioni normative che siano al passo dei tempi, risolutive e liberi da condizionamenti che sono il retaggio di un passato ideologico che riteneva la società come l’artefice dei problemi dell’individuo. Quello che è certo – aggiunge il consigliere regionale del Partito democratico – è che, chi ha prima negato, poi snobbato, successivamente sottovalutato il problema non è credibile nello schierarsi a difesa dei giovani e di una esistenza fondata su valori profondi che rifiutino gli stupefacenti, l'alcol e le conseguenze che essi comportano. Voglio rivolgere un pensiero anche a tutti gli operatori del 118 e delle forze dell'ordine che con professionalità, abnegazione e carità soccorrono persone in overdose o in coma etilico che, invece di ringraziarli, molte volte gli sputano addosso e li ricoprono di insulti in modo spregevole. Quanto al concetto di universalità da me più volte richiamato voglio specificare che nel nostro sistema sanitario regionale già oggi si compartecipa a moltissime prestazioni sanitarie e ciò grava principalmente su persone sfortunate colpite, loro malgrado, da malattie terribili senza averne nessuna colpa. Si preferisce invece cercare di fare un caso politico la donazione di una libreria al reparto di pediatria di un Ospedale, strumentalizzando l’adesione di un Consigliere regionale compartecipe della raccolta fondi, svuotando così la politica di contenuti”.

“Sono comportamenti come questi – conclude Smacchi - che allontanano i cittadini dalla politica e fanno scemare la credibilità nelle istituzioni oltre che una mancanza di rispetto verso un gruppo di donne che hanno promosso questa iniziativa ed una comunità che ha contribuito come cittadinanza attiva. Vorrei concludere con una nota di speranza per i nostri giovani invitandoli a resistere alle facili tentazioni e alla promessa di leggerezza e spensieratezza che le droghe e l'alcol promettono perché i migliori deterrenti a questi mostri sono la prevenzione e una sana azione di informazione che nessuna ideologia massimalista, che annichilisce l’individuo, ha mai garantito”.

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