Sanità: sindacati in presidio all’ospedale di Città di Castello
“Ieri abbiamo ottenuto un primo risultato: la Regione si è data una settimana di tempo per individuare le soluzioni utili ad assumere personale a tempo indeterminato da immettere nella sanità umbra. Ma la nostra mobilitazione al fianco dei lavoratori non si ferma, vogliamo che gli impegni presi sulla carta si trasformino in fatti concreti”. Con queste parola stamattina si è aperto il presidio di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl davanti all’ospedale di Città di Castello, nuova tappa della mobilitazione itinerante dei sindacati che sta toccando tutti i presidi sanitari della regione, per portare solidarietà al personale e dare voce alle rivendicazioni di chi è in prima linea ad affrontare il virus.
La situazione a Città di Castello, come anche ad Umbertide, è grave: il potenziamento dell’area Covid ha determinato una riduzione di altri servizi fondamentali, già penalizzati dai contagi tra il personale sanitario. Ma il problema principale, qui come in tutta l’Umbria, restano le carenze di personale. “Se si fanno nuovi posti letto - hanno osservato gli operatori presenti al presidio - bisogna avere anche chi li gestisce. Invece i tanti pensionamenti degli ultimi anni non sono stati rimpiazzati e oggi la situazione è davvero insostenibile”.
Dopo il presidio di Città di Castello, al quale ha preso parte anche il sindaco della città tifernate, Luciano Bacchetta, venerdì la protesta si sposterà nei due capoluoghi, Perugia e Terni. Qui, nell’ambito di una giornata di mobilitazione nazionale, si terranno alle ore 10.00 due presidi sotto le sedi delle prefetture, a cui parteciperanno i lavoratori del pubblico impiego, in un segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni.
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