PERUGIA - “La Giunta spieghi quali motivazioni impediscono l’attivazione delle procedure stabilite dal protocollo d’intesa del 2015 tra Regione, Università e Aziende ospedaliere”. Lo chiedono, con una interrogazione di cui annunciano la presentazione, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati. Nell’atto ispettivo gli esponenti dell’opposizione domandano anche “quali procedure intende assumere l’assessore per ristabilire la legittimità nella nomina del direttore facente funzione della Struttura complessa di gastroenterologia, in particolare comunicando in quale data la direzione dell’Azienda ospedaliera abbia acquisito i richiesti pareri del Rettore dell’Università di Perugia, del Collegio di Direzione e della Scuola di Medicina, preliminari alle reiterate nomine del dirigente medico nell’ultimo triennio, producendo tali documenti”.

Carbonari e Liberati spiegano che “il dirigente sanitario nominato nel ruolo di sostituto del Direttore nella Struttura complessa di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia occuperebbe in maniera illegittima tale posizione, alla quale è stato nominato con 5 delibere consecutive dei due direttori generali che si sono avvicendati alla guida dell’Azienda ospedaliera, per 5 anni di seguito e senza espletamento di alcun concorso. Inoltre, essendo la struttura complessa di Gastroenterologia a conduzione universitaria, tali nomine, oltre a violare l’articolo 18 del contratto nazionale 1998/2001 dell’Area dirigenza medica (nella loro abnorme e illegittima durata), non rispettano il protocollo di intesa (delibera di Giunta n.528/2015), firmato tre anni fa da Regione e Università di Perugia, con la partecipazione delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni. Esso prevede che le strutture complesse aziendali di pertinenza universitaria debbano essere affidate a un docente universitario mediante espletamento di un apposito concorso riservato al personale universitario”.

“Anche riconoscendo – aggiungono - un criterio di necessità (che poteva però perdurare al massimo per 12 mesi), la procedura adottata violerebbe il protocollo d’intesa, visto che è comunque prevista l’intesa con il rettore, sentito il collegio di direzione e sentita la Scuola di medicina”. Carbonari e Liberati affermano di essere in grado di “produrre documenti che dimostrerebbero come il Rettore avrebbe più volte negato il consenso alla procedura adottata e diffidato l’Azienda ospedaliera dal proseguire, tanto che, per aggirare i placet mancanti dell’Università e della Scuola di Medicina, da anni non viene espletato alcun concorso. Con l’abnorme conseguenza, che la struttura di Gastroenterologia sarebbe stata sottratta all’Università e affidata in modo totalmente privo di trasparenza a un dirigente medico”. 

 

Condividi