PERUGIA - E’ stato dimesso pochi giorni prima della festività natalizie dall’Ospedale S.Maria della Misericordia un paziente di 61 anni , residente nella nostra regione, affetto da una rara forma di tumore cutaneo che interessava pressoché completamente la cute dei genitali e parzialmente del pube e dell’inguine destro.

L’uomo è stato sottoposto ad un complesso e delicato intervento chirurgico dal Prof Massimo Porena, Direttore della Clinica Urologica ed Andrologica dell’Università di Perugia, coadiuvato dal Dott. Alessandro Zucchi. Data la situazione estremamente compromessa e di danni arrecati dal tumore , le due uniche possibilità erano o praticare una amputazione del pene, oppure di ricorrere ad una ricostruzione con una particolare tecnica ripresa e perfezionata proprio dal Prof. Porena e dalla sua equipe. La prima soluzione avrebbe comportato una menomazione gravissima dal punto di vista organico, penosa ed insopportabile psicologicamente specie in un uomo non più giovanissimo ma ancora in attività sessuale e desideroso di mantenere una buona qualità di vita. “Fra poco più di 30 giorni l’uomo potrà avere una propria attività sessuale- ha precisato questa mattina il Professor Porena- , i controlli effettuati nel periodo post operatorio hanno dato esito assolutamente confortanti sotto questo aspetto”.

“ Nello specifico si è trattato di “un intervento “estremo” di ricostruzione che si è svolto in due tempi- spiega sempre il Prof Porena- : c’è stata dapprima una fase demolitivi per eliminare il tumore. Con rimozione della la cute che ricopriva il pene, il pube, l’inguine e la radice dello scroto. Durante la fase ricostruttiva, per ricoprire l’organo genitale completamente “scuoiato” è stata eseguita la nuova tecnica per la trasposizione del pene in una “tasca” ricavata all’interno dello scroto”.

La complessità dell’intervento trova conferma in questa ulteriore descrizione fatta dal Direttore della Clinica Urologia del S.Maria della Misericordia: “ Una volta adattata la cute dello scroto alla forma del pene abbiamo dovuto attendere quattro settimane per permettere una nuova rivascolarizzazione di tutti i tessuti prima di proseguire con la seconda fase dell’intervento. In questo secondo tempo è stato “staccato” il pene separando la cute che lo aveva ormai completamente ricoperto dal resto della cute scrotale, quindi è stata mobilizzata la cute della parete addominale anteriore per ricoprire la perdita di sostanze provocata nella fase demolitiva per asportare completamente il tumore”

Il risultato finale ha visto così una completa ricostruzione di tutto l’apparato genitale che presenta ora un aspetto praticamente normale, ed ha riacquistato anche le funzioni sessuali che la presenza del tumore aveva del tutto abolito.

La Comunità scientifica prontamente informata ha chiesto al Prof Porena di presentare lo straordinario intervento chirurgico al prossimo congresso della Società Americana di Urologia, in programma nelle prossime settimane..

Condividi