Sanità: la Regione apre il confronto con i sindacati sul piano regionale
Cgil, Cisl e Uil: “È una prima risposta alle mobilitazioni messe in campo, ma ora va verificata la capacità di tradurre i buoni propositi in atti concreti”. Preoccupa l’aumento della mobilità passiva
Potenziare il sistema di sanità pubblica, coinvolgendo realmente nella programmazione e qiundi nella stesura del nuovo piano sanitario, lavoratrici e lavoratori della sanità attraverso le loro rappresentanze: è questo il messaggio consegnato oggi alla presidente della Giunta Regionale Donatella Tesei, all'assessore Luca Coletto e al direttore Massimo Braganti dai segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Gianni Fiorucci, Angelo Manzotti e Claudio Bendini, che hanno partecipato ad un incontro convocato a palazzo Donini.
"Dopo aver analizzato i bilanci passati del sistema sanitario umbro ed il prossimo bilancio ancora in fase di elaborazione, abbiamo preteso ed ottenuto la disponibilità a recuperare il confronto che finora non c’è stato, per discutere del prossimo piano sanitario regionale - spiegano i tre segretari - In merito, valutiamo positivamente l’apertura del confronto, come prima risposta alle mobilitazioni che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi. Ma va ancora verificata la capacità di tradurre gli impegni in atti concreti”.
I tre sindacati umbri hanno ribadito la necessità di affrontare le criticità del sistema, in particolare l’aumento della mobilità passiva (molti umbri scelgono di curarsi fuori) ed i livelli di qualità dei servizi, questioni strettamente legate. "Abbiamo ribadito la necessità di aumentare la qualità delle prestazioni per i cittadini, agendo sui livelli di efficienza nella spesa, ma soprattutto potenziando le professionalità del personale sanitario e le tecnologie a disposizione, per tornare a rendere attrattivo ed efficiente il sistema sanitario umbro - continuano Fiorucci, Manzotti e Bendini - Questo salto di qualità sarà possibile solo se si punterà al rafforzamento della sanità territoriale, che da una parte permette di sollevare i presidi di emergenza urgenza dagli eccessivi carichi e dall’altra di rendere coerente il sistema con le caratteristiche territoriali della nostra regione”.
Cgil, Cisl e Uil hanno anche ribadito con forza la necessità di coinvolgere di più il personale sanitario ed i rappresentanti sindacali per realizzare una vera riforma sanitaria. "Abbiamo puntualizzato che siamo disponibili al confronto affrontando temi come la riqualificazione della spesa e degli investimenti, eliminando dispersioni ed inefficienze, ed incidendo sull’eccessivo costo della spesa farmacologica, salvaguardando al contempo la risposta terapeutica ed i servizi pubblici erogati al cittadino - affermano ancora i tre segretari - Abbiamo anche affrontato il tema degli appalti e di una maggiore attenzione all’applicazione delle clausole sociali e dei contratti nazionali, evitando che il massimo ribasso possa schiacciare la qualità ed i diritti dei lavoratori, ottenendo su questo punto l’impegno ad un prossimo incontro risolutivo".
In conclusione, sindacati e Regione hanno concordato sulla necessità di potenziare il sistema di sanità pubblica, in particolare in un momento in cui non è possibile abbassare la guardia sulla pandemia ancora in atto.
"Attendiamo pertanto una prossima convocazione per entrare nel merito delle scelte del piano sanitario regionale, sul quale le nostre confederazioni continueranno a non far mancare e proposte e se necessario azioni di lotta”, concludono Cgil, Cisl e Uil.
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