PERUGIA - Audizione in terza Commissione sulla necessità di istituire nell'ospedale di Terni un centro di autotrapianti nella Struttura complessa di oncoematologia (Scoet), dove non ci sono posti letto per la degenza e il Day Hospital.

Hanno esposto le loro richieste al presidente Massimo Buconi e ai consiglieri regionali presenti - riferisce una nota della Regione - i rappresentanti di alcune associazioni: Giancarlo Bartoli del Comitato Scoet (Struttura complessa oncoematologia e trapianto) di Terni, Evaldo Millesimi della Fada (Federazione assistenza diversamente abili), Sergio Arzano dell'Aull (Associazione umbra lotta alle leucemie) e Carla Mariotti (Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva).

“Nella Struttura complessa di oncoematologia dell'ospedale ternano - ha detto Bartoli dello Scoet - i pazienti vengono ricoverati nei reparti di Medicina interna, Dermatologia, Malattie infettive o nella clinica medica universitaria, sistemazioni inadatte per i malati oncologici, che oltretutto hanno un sistema immunitario più debole. Quando abbiamo necessità di ricovero, ed è un caso non infrequente per certe patologie, i pazienti del territorio ternano devono sobbarcarsi trasferte a Perugia o ad Ancona. Perfino Ascoli Piceno, che ha una popolazione e un bacino di utenza molto più limitato di Terni, dispone dei servizi che non abbiamo”.

Le associazioni tornano a chiedere alla Regione di venire incontro alle esigenze di malati che necessitano di risposte adeguate alla gravità delle loro malattie e annunciano la disponibilità economica per realizzare un centro per autotrapianti a Terni.

Sergio Arzano dell'Aull ha ricordato l'impegno dell'associazione per il finanziamento di ricerche presso il centro trapianti di Perugia, e come esso abbia dato grandi risultati: “L'ematologia perugina è andata molto avanti sia nella diagnostica che nella terapia - ha detto - e con risorse non eccezionali si può fare molto anche per Terni, quantomeno far risparmiare i viaggi a Perugia per questi malati”.

Per Evaldo Millesimi (Fada) “sono troppo rischiose per i pazienti oncologici le degenze in reparti come Dermatologia o Malattie infettive dopo un prelievo di midollo”.

Carla Mariotti (Tribunale per i diritti del malato-Cittadinazattiva) ha fatto rilevare varie difficoltà anche per gli operatori sanitari: “La struttura è esterna al nosocomio e l'assenza di posti letto costringe la specialista oncologica a percorrere 700 metri cinque volte al giorno, sprecando tempo, mentre i pazienti sopportano quotidianamente le difficoltà di una sala d'attesa quattro metri per quattro, senza aria condizionata, priva di accessi per disabili”.

Al termine dell'audizione, il presidente Buconi ha assicurato gli intervenuti sull'opportunità di un nuovo incontro con l'assessore Tomassoni, ricordando che “c'è una convenzione in atto, che però risulta inapplicata, per cui - ha detto - cercheremo di essere più incisivi, quantomeno di dare risposte più chiare alle esigenze manifestate”.
 

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