Sanità/ La questione del SPDC di Perugia non si placa: quanto durerà ancora?
La FP CGIL di Perugia ritiene che i servizi della Salute Mentale debbano essere considerati una priorità organizzativa per la programmazione regionale.
Malgrado gli impegni assunti dal Consiglio Comunale di Perugia nel 2008, dall’Assessorato alla Sanità negli ultimi due anni e dalla Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Perugia (SPDC), che doveva essere trasferito entro dicembre 2010, resta ancora lontano dalla struttura ospedaliera regionale, cosa tra l’altro contraria al dettato della Legge 833, istitutiva del SSN.
Non è più accettabile né l’incertezza della collocazione del SPDC all’interno del Santa Maria della Misericordia né la mancanza di una data certa per il trasferimento. Anche i malati ricoverati presso il SPDC - che non sono di serie B - hanno diritto, come tutti i degenti, alla sicurezza di un intervento integrato di tutte le specialistiche, segnatamente nelle urgenze, che, come visto, si possono presentare in ogni momento.
Ormai è insito il dubbio che tra vari poteri istituzionali, le Direzioni dell’Azienda Ospedaliera e dell’ASL n° 2, sia in atto uno scontro di idee sulla modalità di gestione del servizio che nulla hanno a che fare con il diritto alla salute degli assistiti.
Per queste motivazioni la FP CGIL di Perugia, ancora una volta, dice “basta”. E’ ora di ridare dignità alla Salute Mentale del Perugino, altrimenti ci vedremo costretti ad adottare tutte le misure necessarie per uscire da uno stallo che ormai si prolunga da troppi anni.
Il SEGRETARIO GENERALE
FP-CGIL PROVINCIALE
(I. Fumanti)
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