PERUGIA - Il 35% dei bambini umbri tra 6 e 10 anni ha problemi con il proprio peso: il 24% e' in sovrappeso e l'11% obeso. E' la fotografia elaborata dallo studio Occhio alla salute illustrata oggi in occasione del convegno dal titolo ''Ruolo del pediatra di famiglia nella prevenzione e nella gestione dell'obesita' infantile'' svoltosi presso la sala del Consiglio provinciale di Perugia.

La giornata di approfondimento organizzata dalla Fimp, Federazione Italiana medici pediatri, con il patrocinio e della Provincia di Perugia e della Scuola umbra di amministrazione pubblica, ha voluto rappresentare - hanno spiegato gli organizzatori - un punto di partenza per preparare i pediatri di famiglia dell'Umbria nella gestione e prevenzione dell'obesita' infantile.

''Nello scegliere di parlare di questa malattia multifattoriale - ha detto il vice presidente Aviano Rossi - i medici pediatri dimostrano una grande sensibilita' pur nella consapevolezza che accanto al loro prezioso ed importante contributo, nell'affrontare il problema e' necessaria una strategia di educazione a stili di vita salutari su larga scala che coinvolga le famiglie, le scuole e le societa' sportive''.

Ha inoltre spiegato che ''investire nell'educazione sanitaria significa impegnare risorse per produrre salute, evitando di dispere le stesse nella risposta per acuti, troppo spesso intasata di malati cronici''.

''Vista l'emergenza del fenomeno - ha precisato Umberto Lezzerini pediatra di famiglia e responsabile formazione Fimp per la provincia di Perugia - noi medici pediatri che ci troviamo in prima linea e conosciamo il bambino dalla nascita fino e lo accompagniamo fino all'adolescenza, abbiamo il dovere di impegnarci per fornire un contributo alle famiglie nell'adottare con i loro figli stili di vita sani''.

Il ruolo del pediatra va oltre la prevenzione, perche' come spiegato da Rita Tanas pediatra dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Sant'Anna di Ferrara, significativa e' la terapia dell'obesita'. ''Molti anni fa i bambini con problemi di peso venivano sottoposti ad una rigida dieta con conseguente frustrazione per i piccoli e per i genitori che vedano soffrire i loro figli - ha spiegato - dal 2000 abbiamo invece utilizzato un nuovo metodo che attraverso il sorriso cerca con l'educazione terapeutica di aiutare i genitori nell'adottare scelte di vita sana per i loro figli fin dalla tenera eta'''. 
 

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