PERUGIA - Approda nel capoluogo umbro la campagna itinerante Cupido-Cura previeni il dolore, nata con l'obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione sul tema della sofferenza inutile, ponendo in contatto diretto i cittadini con i clinici che operano sul territorio.

Promosso dall'associazione pazienti Vivere senza dolore, con il patrocinio del ministero della Salute e il supporto di Mundipharma, il tour tocchera' le principali piazze di 13 citta' italiane, dal 5 aprile al 31 maggio. L'iniziativa - e' detto in una nota dei promotori - prevede anche momenti di incontro e dibattito tra istituzioni, comunita' medica, media e associazioni di cittadini, chiamati a confrontarsi sul dolore cronico, alla luce dei punti di forza e delle problematiche delle diverse realta' regionali.

Nel comune di Perugia la seconda tappa del tour: un gazebo ha sostato oggi dalle ore 10 alle 17 in piazza Matteotti, presidiato da medici specialisti che hanno risposto alle domande dei visitatori e indicato le strutture locali piu' adeguate cui rivolgersi, per una corretta diagnosi e cura. E’ stato inoltre distribuito materiale informativo, insieme a due utili strumenti: un regolo, per misurare ogni giorno l'intensita' del dolore provato, e un diario per annotarne le caratteristiche, cosi' da poter fornire maggiori dettagli al momento della visita specialistica.

L'iniziativa e' stata illustrata stamani in una conferenza stampa, alla presenza dell'assessore allo Sport del Comune di Perugia, Ilio Liberati. ''Secondo recenti stime, 15 milioni gli italiani soffrono di dolore cronico non oncologico, ossia il 26% della popolazione: in Umbria ne sono colpiti oltre 200.000 cittadini'', ha spiegato Francesco Paoletti, direttore della struttura complessa di anestesia-rianimazione e medicina del dolore, del Polo unico ospedaliero S. Maria della Misericordia di Perugia.

''La lotta alla sofferenza inutile - ha continuato - e' un dovere etico imprescindibile riconosciuto dalla rivoluzionaria Legge 38 che, varata nel marzo 2010, si e' proposta di garantire nel nostro Paese un equo accesso a un'assistenza qualificata e un approccio terapeutico piu' appropriato. Le Regioni si stanno adeguando; in un certo senso, in Umbria siamo avvantaggiati: gia' nel 2004 era stata emanata una Delibera inserita nel Piano sanitario regionale, che ricalcava e anticipava di sei anni la Legge 38 ma che poi e' rimasta sulla carta. Oggi, ripartendo da quel documento, la Regione ha creato due tavoli di lavoro, che hanno quasi terminato di elaborare una nuova Delibera sulle due reti locali di terapia del dolore e cure palliative, come richiesto dalla normativa nazionale''.

''Alcuni mesi fa, in collaborazione con la commissione ministeriale terapia del dolore e cure palliative, abbiamo condotto un'indagine su oltre 1.600 pazienti di tutta Italia - ha spiegato Marta Gentili, presidente dell'associazione Vivere senza dolore - dal quale e' emerso un notevole divario tra Nord, centro, Sud e isole, per quanto riguarda la presenza di centri specialistici e per il livello di sensibilizzazione dei clinici e dei malati''.

Sul fronte della terapia, nonostante la nuova normativa abbia semplificato l'accesso agli analgesici oppioidi e oggi sia piu' facile reperirli in farmacia, il loro impiego in Italia e' ancora limitato e diffuso a macchia di leopardo, per il permanere di evidenti pregiudizi.

''Nel 2010, in Umbria, il consumo pro-capite di farmaci oppioidi a rilascio controllato e' aumentato del 17,6%, attestandosi a quota 0,65 - ha continuato Marta Gentili - superando cosi' la media nazionale, che e' pari a 0,59. Se, pero', una piccola realta' come Terni arriva a 0,75 e Perugia, con 0,60, registra una crescita media inferiore a quella dell'Italia (16,33% contro 18,1%), e' anche vero che il capoluogo umbro si e' allineato maggiormente con quanto indicato dalle Linee guida internazionali, che raccomandano l'impiego di oppioidi orali anziche' di prodotti transdermici (cerotti)''.
 

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