"Il tempo continua a scorrere e, nonostante un parere dell’Aran assolutamente chiaro, non si riesce a definire una partita salariale fondamentale per i lavoratori della sanità umbra”. La questione è ancora quella della trasposizione degli incarichi del personale con posizioni organizzative e di coordinamento, un principio che la Fp Cgil dell’Umbria ha difeso con ostinazione, fino ad arrivare appunto all'intervento dell’Agenzia nazionale. Ma a distanza di alcune settimane da quel pronunciamento secondo il sindacato la situazione non solo non si è sbloccata, ma si è fatta ancor più "imbarazzante”. 
"Si procede in modo scomposto - afferma Desiré Marchetti, segretaria generale della Fp Cgil dell’Umbria - i direttori di ogni azienda si rifiutano di convocare i tavoli aziendali, la Regione è assente ed i lavoratori sono sempre più mortificati e si chiedono perché tutto questo si stia verificando nella nostra regione". Peraltro, sottolinea ancora il sindacato, a rischio non ci sono solo i diritti dei lavoratori, ma anche i servizi all’utenza: "Sì - continua Marchetti - perché l'invenzione tutta nostra di fare bandi anziché trasposizioni, spendendo soldi pubblici su procedure assolutamente non previste, crea confusione nei servizi e nell’attività quotidiana di tante professioniste e professionisti della sanità umbra”. 
Per cercare di diradare un po’ di nebbia in tutto questo caos, il sindacato ha anche diffuso un volantino nel quale risponde alle domande che stanno circolando tra lavoratrici e lavoratori, come l’ipotesi infondate di convocazioni individuali da parte dell’azienda o di penalizzazioni economiche in caso di trasposizione. 
Quanto si sta verificando in questa Regione contro i lavoratori della sanità è estremamente pericoloso - conclude Marchetti - non solo perché non si ascolta la voce del sindacato, ma perché si confonde un diritto sancito nel contratto con un privilegio. Per questo siamo pronti a tutelare lavoratrici e lavoratori con ogni mezzo consentito”. 
 

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