PERUGIA - Sono circa 20mila le lavoratrici e i lavoratori umbri di sanità e autonomie locali che aspettano da 9 anni il rinnovo del loro contratto nazionale scaduto. Un rinnovo che sembrava alle porte dopo l’accordo del 30 novembre 2017 firmato da Cgil, Cisl e Uil con il governo per lo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego, e ancora di più dopo la sigla del rinnovo per i lavoratori delle funzioni centrali. Invece, dopo questo primo importante traguardo, è arrivato un nuovo inspiegabile rallentamento. Per questo oggi, 5 febbraio, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno promosso in tutta Italia e anche in Umbria, a Perugia, sotto la sede della Regione, una mobilitazione per chiedere lo sblocco di questa situazione ormai insostenibile. 

“Ci chiediamo perché per altri comparti del pubblico impiego il rinnovo sia arrivato e per noi no - dice durante il presidio Chiara Mearelli, infermiera - oggi siamo qui per lanciare un messaggio chiaro ancora una volta, i tempi sono maturi e lo sono da un pezzo. È una questione di dignità del lavoro e il lavoro è e deve restare il motore di questo Paese”.  "È importante ricordare che il rinnovo del nostro contratto non è solo una questione economica - aggiunge Bruno Leombruni, lavoratore del Comune di Perugia - qui, dopo nove anni, si tratta di adeguare il nostro lavoro ai tempi che sono cambiati e lo strumento per farlo non può che essere il contratto”.

Intorno alle 12 una delegazione composta dai segretari Fabrizio Fratini, Fabrizio Fratini (Fp Cgil), Ubaldo Pascolini (Fp Cisl) e Marco Cotone (Uil Fpl) è stata ricevuta dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini: “Abbiamo chiesto e ottenuto un impegno diretto della Regione Umbria per sollecitare la ministra Madia allo sblocco del rinnovo”, spiegano i tre segretari umbri. La presidente della Regione Umbria ha infatti scritto una lettera alla titolare del dicastero nella quale si legge: "Come presidente della Regione Umbria riconosco l’importanza delle rivendicazioni rappresentate con la mobilitazione di oggi, sia quelle normative che quelle economiche, necessarie per valorizzare e per ridare ruolo e prestigio ai lavoratori pubblici sia quelli propri dell’Ente Regione e del Servizio sanitario regionale, sia quelli delle Autonomie locali, in anni difficili, che includono per l’Umbria la fase della ricostruzione post terremoto, alla quale i lavoratori pubblici sono chiamati con impegno, orgoglio abnegazione, al fianco dei cittadini. In considerazione di tutto ciò, nell’interesse di tutta la comunità umbra, Le chiedo di favorire una celere conclusione delle trattative verso la sottoscrizione dei Ccnl, nella strada indicata nell’intesa del 30 novembre 2017  che traccia le linee di intervento e gli obiettivi condivisi”.

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