PERUGIA - Nel corso di un'audizione organizzata dalla terza Commissione consiliare regionale, il Coordinamento ''Umbria diabetici'' che dal gennaio scorso raggruppa nove associazioni di pazienti, ha posto il problema di arrivare, in modo unitario e bipartisan, all'approvazione di una legge-quadro regionale che impegni nella prevenzione del diabete le stesse associazioni dei pazienti.

Durante l'incontro il coordinamento ha sollevato il problema del diffondersi della malattia in eta' sempre piu' bassa e sopratutto fra i giovanissimi, per stili di vita ed alimentari sbagliati e dell'aumento dei costi che comporta uno scarso controllo della malattia quando degenera in necessita' di costose amputazioni e relativi costi sociali.

Illustrando finalita' e scopi della legge, Simone Castrucci, presidente del coordinamento, e Andrea Bartolini, vicepresidente, hanno detto che in Umbria - riferisce una nota della Regione - non esiste una normativa organica e che la loro proposta si basa su ''tre pilastri: assicurare in tutto il territorio regionale uniformita' di trattamento patologico, perche' oggi non e' cosi' e si registrano difformita' evidenti; creare un sistema integrato di prevenzione e cura, in quanto il diabete colpisce tutte le parti del corpo umano, fino alla necessita' di dover procedere ad amputazioni che generano costi economici e sociali altissimi; impegnare in attivita' di informazione e sensibilizzazione le associazioni volontarie nelle quali operano direttamente pazienti che convivono e ben conoscono la malattia e i suoi segni premonitori''.

Sulle risorse necessarie a finanziare la legge, i membri del coordinamento hanno fatto notare come negli effetti preventivi della stessa legge ci sono i presupposti per un contenimento dei costi, oggi generati dall'incontrollato diffondersi della malattia. Solo per l'incidenza delle future amputazioni derivanti da un diabete non tenuto sotto controllo, (da quelle minime delle falangi fino al ginocchio), la Commissione europea - e' stato ricordato - fa previsioni molto gravose. Tutto questo mentre si abbassa sempre piu' la soglia di eta' con amputati a soli 45 anni.

La prevenzione, hanno detto Castrucci e Bartolini, deve rivolgersi in due direzioni: nei confronti della intera popolazione per far cambiare stili di vita ed alimentari, in particolare fra i giovani; ma anche verso i diabetici conclamati, ''perche' un buon controllo della glicemia e uno screening periodico possono scongiurare l'insorgenza di complicanze nel 90 per cento dei casi''.

Il presidente della Commissione, Massimo Buconi, nel ringraziare i suoi ospiti ha assicurato loro il massimo impegno a prendere in attenta considerazione i problemi posti, preventivando prossime sedute della terza Commissione dedicate specificamente alla proposta di legge illustrata.
 

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