PERUGIA - “Se tutti i problemi della sanità umbra potessero essere risolti con un’assunzione massiccia di dirigenti amministrativi dovremmo esprimere grande soddisfazione per il fatto che la Giunta Marini e le aziende sanitarie hanno avviato le procedure per reclutarne una trentina”. Così il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) punta il dito sul “Partito democratico, che ancora una volta sta scegliendo poltrone amministrative e non personale sanitario, cioè quello che realmente servirebbe ai cittadini, come un numero maggiore di medici, infermieri o operatori socio sanitari”.

Mancini chiede “il rispetto della spesa pubblica. Perché di fatto - spiega - con la delibera 526 del 21 maggio 2018 la Giunta autorizza più concorsi per 25 dirigenti amministrativi a tempo indeterminato, con inevitabile aumento dei costi per i cittadini, senza però migliorare la funzionalità degli enti. Nello stesso atto – commenta - traspare, in controluce, tutto il rammarico per l’impossibilità di stabilizzare i dirigenti a tempo determinato che già operano da diversi anni nelle direzioni sanitarie. Un divieto, quello della stabilizzazione, imposto dal ‘decreto Madia’, che obbliga le amministrazioni a svolgere concorsi pubblici per gli amministrativi della sanità, con procedure che auspico siano aperte a tutti e trasparenti. Se le aziende sanitarie pensano di realizzare concorsi pubblici che, di fatto, non sono altro che stabilizzazioni ‘mascherate’ per i fortunati che già lavorano come dirigenti a tempo determinato – aggiunge - non potrò che evidenziare pubblicamente le intenzioni e le azioni”.

“Anche la Giunta regionale – spiega l’esponente del Carroccio - invece di accorpare ad altre strutture dirigenziali esistenti le funzioni dei servizi che si occupano di ricostruzione post-sisma e di politiche per la società dell’informazione, ed attribuire le responsabilità ai molti dirigenti già in servizio, realizzando così un cospicuo risparmio di risorse, ha ben pensato di bandire due nuovi concorsi per dirigenti a tempo determinato, come indicato in apposite determine (12464 del 24 novembre 2017 e 4426 del 07 maggio 2018). Scelta per me incomprensibile considerato che in questi anni ho potuto apprezzare la professionalità di molti di loro, unita ad un alto senso delle Istituzioni”.

“Per tutte queste motivazioni – aggiunge Mancini - mi rammarico nel constatare che i richiami della Corte dei Conti dell’Umbria sulla gestione del personale regionale, anche in questo caso, cadono nel vuoto. Altra nota dolente, infine, considerata l’importanza che riveste questa fase politico-sociale di cambiamento – conclude Mancini -, è l'applicazione del principio di rotazione degli incarichi dirigenziali, in particolare riferito alla ricostruzione post sisma. È sempre buona regola non lasciare per troppo tempo le stesse persone sulle medesime funzioni". 

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