La proprietà esce allo scoperto e annuncia una “ristrutturazione aziendale” per il sito delle acque Sangemini, unico del gruppo Ami, insieme a Gaudianello di Melfi, a dover subire questa decisione. A comunicarlo ai sindacati nel corso di una videoconferenza alla quale hanno partecipato Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria, insieme alla Rsu di Sangemini, è stato l’avvocato Riva, nuovo consulente dell’azienda.
I sindacati, prima di tutto, hanno sottolineato la pretestuosità di questa strategia dell’azienda, che vuole "dividere i lavoratori del gruppo tra chi è salvo e chi no”. “Un’operazione che non riuscirà - affermano Flai, Fai e Uila - perché anche lavoratori e sindacati dei siti del nord Italia vogliono l’unità”. 
Poi, i sindacati umbri hanno ricordato al consulente aziendale l'accordo sottoscritto nel 2018 in Umbria, con il quale il gruppo si era impegnato a fare investimenti (20 milioni di euro), rimasti quasi tutti sulla carta, e a mantenere i livelli occupazionali. "La situazione umbra, dunque - sottolineano sindacati e Rsu - necessiterà di tavoli ad hoc per valutare anche il merito dell’accordo di cui sopra". 
Intanto, Flai, Fai e Uila rispediscono al mittente il messaggio dell’azienda: ”Il territorio umbro non può permettersi altre vittime di gestioni scellerate - scrivono - che rischia di aggravare una situazione di tensione sociale già altissima”. 
Un nuovo incontro è stato calendarizzato per il prossimo 14 dicembre. Domani i lavoratori si riuniranno in assemblea, anche in attesa delle decisioni che saranno prese a livello nazionale.
 

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