PERUGIA - “Il caso della scuola “Grecchi” di San Sisto non è che l'ultima conseguenza, in ordine di tempo, di una riforma scolastica che taglia il numero dei docenti, del personale Ata, che ha come obiettivo la netta riduzione del numero delle sezioni, la diminuzione dell’orario scolastico e la chiusura del sabato: provvedimenti più volte annunciati durante quest'ultimo periodo come un triste presagio. Si tratta di misure che, purtroppo, alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico, stanno per diventare realtà. Decisioni assunte in totale disprezzo del diritto allo studio e che costringono i dirigenti scolastici a pericolosi equilibrismi nel gioco dei numeri che hanno ben poco a che vedere con l'interesse dei ragazzi e delle famiglie le quali – fiduciose - affidano alla scuola il futuro dei loro figli.

Oltre alla “Grecchi”, che rischia di veder attivate tre sezioni ciascuna con 37 alunni, potremmo citare molti altri esempi che riguardano la scuola dell'obbligo e tanti altri che parlano di liste d'attesa alle scuole dell'infanzia diffuse in tutto il territorio perugino (Bosco, San Fortunato, Ramazzano…).
Siamo fortemente allarmati da questo stato di cose che si protrae da anni ma che sembra irrimediabilmente peggiorare e abbiamo più volte denunciato, richiamando l'attenzione di tutte le forze politiche, che la concretizzazione di quella riforma sarebbe significata il collasso delle scuola pubblica. In molti però hanno fatto finta di non sentire.

Stupisce che anche a livello locale il centro-destra non si sia apertamente schierato contro decisioni così infauste. Perciò siamo a fianco, e ne condividiamo la protesta, di tutti quei genitori e operatori scolastici che si oppongono a questo stato di cose, certi che l'Ufficio scolastico regionale terrà in grande considerazione tutte quelle richieste fatte nell'esclusivo interesse dei nostri ragazzi”

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