Salute laghi: Trasimeno e Piediluco migliorano, ma non si abbassi la guardia
CASTIGLIONE DEL LAGO - Si conclude la campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani, in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont. A Castiglione del Lago, provincia di Perugia, l’equipaggio della Goletta dei Laghi ha diffuso alla stampa i dati relativi ai monitoraggi effettuati sui laghi Trasimeno e Piediluco, splendide e imprescindibili risorse naturalistiche non solo dell’Umbria ma di tutto il Paese. Presenti il direttore tecnico di Arpa Umbria Giancarlo Marchetti, l’amministratore delegato di Umbria Acque Paolo Pizzari e il sindaco di Castiglion del Lago Sergio Batino.
Prima di addentrarsi nello specifico delle analisi, è importante sottolineare che quest’anno Legambiente ha potuto beneficiare del supporto dell’Arpa regionale, che ha svolto i suoi monitoraggi insieme all’equipaggio della Goletta, mettendo a disposizione anche risorse tecnologiche di altissimo livello come il drone “Galileo”, moderno strumento di campionamento per l’indagine dello stato di salute dei bacini lacustri.
“L’obiettivo del monitoraggio effettuato dai tecnici della Goletta dei Laghi - dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - è quello di individuare i punti critici, con particolare attenzione alle situazioni in cui intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008. Analizziamo quindi il carico batterico derivante da scarichi non depurati, che minacciano la qualità delle acque. Anche nel caso dei laghi Trasimeno e Piediluco, dunque, l’attenzione è stata focalizzata soprattutto alle foci e in tratti ‘sospetti’, individuati grazie al lavoro del regionale e delle segnalazioni dei cittadini”.
Due le criticità riscontrate quest’anno: la foce del torrente Paganico a Castiglion del Lago, che pur non essendo un’area adibita alla balneazione si trova a ridosso delle spiagge ed è quindi importante tenerla sotto controllo, e la foce del rio Fuscello a Terni, sul Piediluco, che si trova proprio nel mezzo dell’area balneabile denominata Ara Marina. In questo caso, non avendo riscontrato presenza di bagnanti al momento del prelievo, la criticità riscontrata merita attenzione.
LE ANALISI SUL TRASIMENO/1: IL “CASO” DEL TORRENTE PAGANICO
Rispetto al 2014 il miglioramento c’è. Sul Trasimeno sono stati monitorati 8 punti e solamente 1 ha ricevuto un giudizio di “fortemente inquinato” - ovvero con valori microbiologici doppi rispetto alla norma vigente in Italia -, ed è la foce del torrente Paganico nel comune di Castiglione del Lago, un punto su cui negli anni la Goletta dei Laghi ha riscontrato più volte la presenza elevata di batteri fecali. Nel torrente scarica il depuratore di Castiglione del Lago che, probabilmente, non riesce a svolgere il suo compito e necessita di lavori di adeguamento. Risulta infatti che l’impianto sia inserito in un progetto di riqualificazione del collettamento partito 2 anni fa a firma di Umbria Acque e finanziato con 10 milioni di euro, ma le cause della presenza di batteri indicatori di contaminazione fecale vanno comunque indagate in modo approfondito. Ciò che chiede Legambiente è la messa in opera di tutte quelle azioni che garantiscano la tutela della qualità delle acque, considerando anche che Castiglione del Lago accoglie ben 22 aziende zootecniche.
“Il lago Trasimeno è una risorsa inestimabile per l’Umbria e l’Italia tutta - commenta a proposito la presidente regionale di Legambiente, Alessandra Paciotto - ed è per questa ragione che va fatto tutto il possibile, anche tramite investimenti concreti, affinché non si commettano errori che compromettano quanto fatto fino ad oggi per il Trasimeno. E’ opportuno intensificare l’attività di intelligence alla ricerca delle cause di contaminazione, senza sottovalutare i possibili effetti provenienti dalle attività zootecniche: come Legambiente siamo a disposizione, grazie alle guardie ecologiche del Trasimeno, a monitorare le situazioni più a rischio e denunciare le illegalità che eventualmente dovessero manifestarsi”. Il Trasimeno è un lago generalmente pulito, con una qualità idrica ragguardevole e soprattutto attrazione turistica per milioni di persone ogni anno, molte delle quali provenienti dal nord Europa, che giustamente scelgono il quarto invaso italiano per trascorrere le proprie vacanze.
LE ANALISI SUL TRASIMENO/2: CHI SUPERA L’ESAME
Risultano invece “entro i limiti di legge” gli altri 7 punti indagati dai tecnici della Goletta dei Laghi: la foce del torrente Anguillara a Castiglione, la foce del fosso Venella in località Borghetto a Tuoro sul Trasimeno e, sempre a Tuoro, in località Punta Navaccia a 500 metri a largo in direzione Isola Maggiore e di fronte il Castello sulla costa orientale. Intorno all'Isola Maggiore i prelievi sono stati fatti sotto la guida delle Guardie Ecologiche di Legambiente, per valutare eventuali anomali legate alle correnti, ma il giudizio è positivo.
Sono entro i limiti anche i 3 punti indagati nel comune di Passignano. In particolare, per quanto riguarda i 2 prelievi effettuati in località Le Pedate, presso lo scarico del depuratore che serve Passignano e Tuoro (100 mt alla destra della foce del canale di scarico e 30 mt a largo dello scarico del depuratore), siamo ben contenti del giudizio positivo, ma non dimentichiamo che le nostre analisi rilevano solo la presenza di batteri fecali ma non di altri elementi importanti nella valutazione delle acque reflue. Non va abbassata la guardia: le problematiche dell’impianto sono note da anni e il corretto trattamento dei reflui, come anche l’abbattimento del carico organico non sono ancora garantite. Gli interventi di ripristino sono stati annunciati e addirittura dei soldi stanziati per renderli effettivi, ma l’ultimo passo per iniziare concretamente i lavori non è stato ancora compiuto. Il terzo punto, anch’esso positivo, è quello presso il pontile vecchio di Passignano.
LE ANALISI SUL PIEDILUCO: UNA SOLA “MACCHIA”
A non superare i controlli del Cigno Azzurro sul lago di Piediluco, in provincia di Terni, con il giudizio di inquinato è 1 punto su 4, ovvero la Foce del Rio Fuscello, nel braccio Ara Marina.Una criticità che è situata all'interno di un'area definita balneabile, rispetto ai controlli dell’ Arpa. Su questo riteniamo quindi importante una valutazione specifica per eliminare eventuali pressioni inquinanti che possano danneggiare la qualità del lago. Gli altri 3 punti monitorati dai tecnici di Legambiente (foce Rio Medio Nera e i due sul lungolago Armeno Armeni davanti a Piazza della Resistenza e presso la cabina di sollevamento) meritano un giudizio positivo: entro i limiti.
Un quadro positivo, per quanto riguarda la balneabilità dei due corpi idrici, come ci confermano anche i dati raccolti dall’Arpa durante le stagioni balneari degli ultimi anni, ma non ugualmente per quanto riguarda gli obiettivi di qualità imposti dalla Direttiva Quadro Europea 2000/60, in scadenza il 31 dicembre prossimo. Secondo la direttiva, infatti, entro il 2015 tutti i corpi idrici dei paesi membri dovranno trovarsi in un buono stato ambientale: i dati di Arpa Umbria confermano il buono stato chimico sia per il Trasimeno, sia per il Piediluco, ma rivelano anche che i due laghi sono stati classificati in stato ecologico sufficiente (dati sul triennio 2008-2012).
Anche se Trasimeno e Piediluco sono stati dichiarati “a rischio” di non raggiungimento degli obiettivi, restiamo comunque in attesa delle valutazioni per il triennio 2013-2015, augurandoci buone notizie.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. Attivo da 31 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale, che vengono poi avviati al recupero. L’olio usato - che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli - è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione -, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese.
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