Sabato 19 dicembre è ancora sciopero della grande distribuzione.
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Sabato 19 dicembre è di nuovo #FuoriTutti, sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione. Nel weekend che precede il Natale, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno organizzato una manifestazione nazionale a Milano con autobus che partiranno anche dall’Umbria. Il corteo partirà alle 10,30 da Corso Venezia per arrivare poi a Piazza della Scala dove i delegati e lavoratori del settore faranno sentire la loro voce. Saranno presenti i segretari generali di categoria e concluderanno la mattinata Susanna Camusso, Gigi Petteni, Carmelo Barbagallo, per le Confederazioni.
Dopo l’importante mobilitazione del 7 novembre, non ci sono stati segnali di apertura delle controparti, rimaste sulle rispettive posizioni: proposte che mirano esclusivamente a ridurre il costo del lavoro intervenendo su alcuni istituti fondamentali e moderando l’aumento salariale.
Federdistribuzione, dopo la fuoriuscita da Confcommercio, ha intrapreso una trattativa per il contratto nazionale proponendo, di fatto, l’arretramento di alcuni importanti istituti (permessi retribuiti, scatti d’anzianità, sospensione dell’incidenza di XIII^ e XIV^ mensilità sul trattamento di fine rapporto), motivato dalla necessità di recuperare la produttività; e respingendo riferimenti a soluzioni sul salario, omogenee a quelle raggiunte nel contratto del commercio siglato con Confcommercio a marzo 2015.
Le imprese cooperative, invece, pur dichiarando di voler rinnovare il contratto, hanno anch’esse avanzato proposte e interventi che diminuiscono diritti e tutele dei lavoratori, annullando così gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni il contratto nazionale di lavoro.
“Uno sciopero, quello del 19 dicembre, che vuole mettere al centro anche la condizione più generale di chi lavora in un settore che ha vissuto una fase di difficoltà e di cambiamenti, per la crisi dei consumi e per scelte legislative – come quella che ha portato alla liberalizzazione delle aperture 365 giorni l’anno” è quanto affermano Stefania Cardinali della Filcams Cgil, Valerio Natili della Fisascat Cisl e Maria Ermelinda Luchetti della Uiltucs Uil e proprio su questo punto, sottolineano i sindacati “ siamo a ribadire la non obbligatorietà al lavoro considerato superfestivo come i 25 o 26 dicembre, il 1 gennaio o 6 gennaio, come ha stabilito di recente dalla Cassazione. Per cui siamo ad invitare tutte le catene commerciali a tenere chiusi i negozi in questi giorni di festa, invitiamo i consumatori a non recarsi a fare spese nei suddetti giorni ed ai lavoratori diamo indicazione di rivolgersi presso le sedi dei sindacati per far valere il loro diritto al riposo”.
“Con lo sciopero vogliamo ribadire la contrarietà ai tentativi di destrutturare il Contratto peggiorando le condizioni delle lavoratrici e lavoratori e vogliamo invece riaffermare il valore, la dignità e il ruolo centrale del contratto nazionale”, concludono i sindacalisti.
In questi giorni le organizzazioni sindacali , le delegate e i delegati, sono impegnati nelle assemblee dei lavoratori, nei presidi e nei volantinaggi per sensibilizzare anche la clientela a esprimere solidarietà all’iniziativa e comprenderne le motivazioni. Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo arrecherà disagio a chi in questi giorni di Natale andrà a fare acquisti: “Ma siamo sicuri – dicono - che anche il cliente vuole entrare in punti vendita in cui è certo che la dignità di chi lavora non sia messa in discussione”.
Lo sciopero è preceduto da una grande mobilitazione sui social network: le lavoratrici ed i lavoratori non possono più aspettare. diritti, salario e rispetto per il lavoro!
Filcams Cgil
Fisascat Cisl
Uiltucs Uil
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