C’è bisogno di una lista per le elezioni europee che rompa il monopolio del confronto pubblico tra nazionalismo xenofobo (la sovranità popolare, sancita dalla Costituzione è un’altra cosa) e sostenitori dell’attuale assetto rigorista e ordoliberista dell’Unione Europea.

Una lista europeista, contro gli egoismi nazionali che da sempre preparano la guerra e la rovina dei popoli e contro le attuali oligarchie dominanti a Bruxelles e a Francoforte, che hanno sostituito il principio della solidarietà e della giustizia con la logica del più forte e del dispotismo delle leggi di bilancio, impoverendo nei diritti e nel reddito le donne e gli uomini d’Europa, accrescendo le disuguaglianze, consentendo la semina d’odio contro i più poveri, trasformando il nostro continente in una fortezza disumana e crudele.

Abbiamo colto con molto favore la promozione un progetto con tali caratteristiche da parte di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli per il valore simbolico e la forza dell’esperienza alternativa ai modelli dominati di gestione della cosa pubblica, di cui è stato protagonista nella sua città.

I tre punti programmatici cardini indicati – l’antifascismo, l’opposizione ai nazionalismi sovranisti, il contrasto alle politiche ordoliberiste di Bruxelles – delineano un profilo adeguato della lista, da sviluppare ulteriormente, utile a definire una proposta netta e priva di ambiguità, nel segno di un europeismo radicale.

Per questo il 1° dicembre a Roma ci saremo all’appuntamento al Teatro Italia.

Per contribuire alla costruzione di una proposta che riesca a valorizzare le migliori esperienze e soggettività collettive e individuali, pratiche e intellettuali, che in questi anni hanno tenuto la barra dritta sulla critica all’Europa ordoliberista, contro il razzismo, senza cedimenti verso posizioni settarie e culturalmente subalterne al montante nazionalismo.

Una proposta che sia di netta opposizione al governo Salvini Di Maio ed un punto di riferimento da cui partire anche oltre la scadenza delle Elezioni Europee.

C’è bisogno di un nuovo protagonismo dei cittadini, delle donne, dei giovani, dei lavoratori, dei territori. Una mobilitazione larga, da Nord a Sud, per un’altra Italia in un’altra Europa, che coinvolga e valorizzi personalità ed esperienze di “giuste e giusti” contro le barbarie.

Per questo, la lista, come dice lo stesso appello lanciato per l’appuntamento del Teatro Italia, non potrà essere un nuovo cartello elettorale (“collage delle fotografie già viste”), appesantito da logiche di fazione e di posizionamento partitico.

Servono idee chiare sul futuro dell’Europa, partecipazione, volti nuovi. Con una definita collocazione politica in Europa: nel Gue al parlamento Europeo, con il Partito della Sinistra Europea, a fianco di quelle forze che, anche da posizioni di governo, pur tra tante difficoltà, hanno resistito in questi anni all’egemonia dell’ideologia neoliberale e tuttora le lanciano una sfida da sinistra.

L’Altra Europa con Tsipras

Condividi