di Alessandro Volpi

Erano state molte, e autorevoli, le voci che avevano immaginato il tracollo dell'economia russa, con una perdita di 6-7 punti di Pil nel corso del 2022 e con conseguente crisi militare; una previsione che serviva a rifornire di armi l'Ucraina per dare la spallata finale. In realtà secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale la Russia ha perso nel 2022 poco più del 2% del Pil e nel 2023 è prevista una crescita dello 0,3%. Dunque l'economia ex sovietica ha tenuto e ciò in larga parte è dipeso dal mantenimento in vita di un efficace sistema di scambi, che non è colpito delle sanzioni, e dagli alti prezzi dei beni esportati dalla Russia. Reti globalizzate e speculazione stanno permettendo ad un paese che ha enormi risorse naturali di reggere le imponenti spese di guerra che stanno svuotando gli arsenali occidentali. La corsa agli armamenti dovrà diventare ancora più folle per battere un paese che non entra in recessione.
L'incendio divampa.

Fonte: facebook.com/alessandro.volpi.5

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