"Neanche il tempo di rimuoverli che i manifesti anti Ru486, che veicolano un messaggio falso, pericoloso e irrispettoso delle leggi nazionali, sono già tornati in giro per le strade della nostra città, una vera presa in giro per tutte le donne di Perugia che in migliaia avevano sottoscritto l’appello per la loro immediata rimozione”. Così in una nota Vanda Scarpelli, segretaria della Camera del Lavoro di Perugia. “Questo continuo accanimento contro la libertà di scelta delle donne sulla propria maternità, per di più con vere e proprie panzane di carattere scientifico, è intollerabile - continua Scarpelli - il tutto mentre i servizi per le donne, in primis i consultori, continuano ad essere impoveriti, con organici ridotti all’osso, senza parlare dell’annoso problema dei medici obiettori nelle strutture sanitarie dell’intera regione. Chiediamo dunque nuovamente al Comune di Perugia di procedere alla rimozione urgente dei manifesti illegali e rinnoviamo la richiesta alla Regione di adeguare i servizi sanitari utili a garantire il pieno diritto e la libertà delle donne di scegliere”.  

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