Stavolta il sindaco Andrea Romizi c’era e c’erano anche i vertici regionali della Sanità, l’assessore Luca Coletto e direttore Claudio Dario, ma le risposte chieste dai sindacati rispetto alla scelta pericolosa di trasformare una Rsa come la Seppilli di Perugia in struttura Covid non sono arrivate. “Le nostre domande sono state sostanzialmente eluse - affermano in una nota i sindacati che hanno partecipato all’incontro in Comune, Cgil, Cisl e Uil di Perugia insieme alle categorie dei pensionati, Spi Cgil ,Fnp Cisl e Uilp Uil - in particolare non ci è stato chiarito perché la scelta è ricaduta su una struttura così delicata, come l’ex Grocco, dove insistono moltissimi servizi rivolti anche ai bambini e dove sono presenti persone anziane con ovvie fragilità. Noi continuiamo a pensare che sarebbero state possibili altre soluzioni, evitando compresenze così delicate, ma ci sembra di capire che, nonostante le preoccupazioni del personale, degli utenti e delle famiglie, non si voglia tornare sulla decisione. Noi restiamo contrari a questa scelta, che abbiamo avversato dal primo momento - concludono Cgil, Cisl e Uil - ma a questo punto è fondamentale almeno avere un monitoraggio costante della situazione, non solo al Seppilli, ma in tutte le strutture per anziani della nostra provincia e della nostra regione”. 

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