di Massimo Rossi*

Caro Antonio, caro Nichi, so bene che non vi sfugge la gravità di quanto sta accadendo in queste settimane sul piano sociale e della democrazia nel nostro paese. Dopo aver varato la più pesante controriforma previdenziale della nostra storia, senza un reale confronto con le parti sociali e senza una risposta politica e sociale minimamente proporzionale alla sua iniquità, il governo Monti sembra inesorabilmente avviato a manomettere l'art.18 e gli ammortizzatori sociali...

Ciò avviene in un contesto pesantemente devastato da crescenti disoccupazione, povertà e precarietà e mentre il "modello Marchionne" rischia di estendersi a tutto il mondo del lavoro, mettendo a repentaglio la stessa azione democratica dei sindacati e la possibilità dei lavoratori e delle lavoratrici di avere rappresentanza.

Il 9 marzo prossimo, come sapete, si terrà a Roma la manifestazione nazionale indetta dalla Fiom-Cgil. Non serve ricordare l'importanza enorme di questo appuntamento, in una fase nella quale il più grande sindacato metalmeccanico italiano viene di fatto espulso da realtà aziendali di primissimo piano come la Fiat e viene ostracizzato in molti contesti decisionali e rappresentativi. Se è in primo luogo necessario stare in modo forte e visibile al fianco della Fiom, che con coraggio e determinazione porta avanti una battaglia per arginare la folle applicazione dei dettami della Bce e della Confindustria, dall'altro lato non possono sfuggirci le nostre dirette responsabilità politiche. Anche in relazione alla travagliata e disarmante paralisi del Pd, le forze democratiche e della sinistra non impantanate nelle sabbie mobili del sostegno al governo Monti, non possono limitarsi ad un mero appoggio "di opinione" nei confronti delle lotte della Fiom e della tenuta della Cgil, oggettivamente in difficoltà. La portata storica dell'attacco in atto deve far prevalere su ogni altra possibile valutazione di tattica politica le forti ragioni dell'unità a difesa dei diritti del lavoro, della democrazia, della civiltà.

Per queste ragioni, a nome della Federazione della Sinistra, sono a chiedervi un incontro urgente sia per poter discutere in forma più ravvicinata di quanto sta accadendo, sia per poter concordare percorsi unitari di mobilitazione. Costruire insieme, ed in forma aperta, un'iniziativa politica forte e capillare volta alla difesa ed all'estensione delle tutele sociali nei confronti dei soggetti più colpiti dalla crisi e contro gli attacchi governativi e padronali ai diritti del lavoro, sarebbe un segnale importantissimo, che potrebbe avere una qualche efficacia nella situazione attuale e che potrebbe costituire un punto di riferimento rispetto alla sofferenza e al disagio sociale crescenti.

* Portavoce Federazione della Sinistra

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