Rosi: “Chiarire stato attuazione piano regionale bonifica aree inquinate”
PERUGIA – Rendere noto lo stato di l'attuazione del Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate in vigore e spiegare per quale motivo il Piano del 2008 non è stato approvato dal Consiglio regionale, come invece avvenuto per il Piano del 2004. Lo chiede, con una interrogazione a risposta immediata (question time) all'Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd). Nel suo atto ispettivo Rosi domanda inoltre che vengano chiariti “i risultati prodotti dal progetto commissionato all’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze della Terra, per lo studio delle fibre di amianto aerodisperse nel territorio della regione Umbria. Uno studio cofinanziato dalla Regione Umbria con una quota di 62 mila euro”.
LA SITUAZIONE NAZIONALE
Il consigliere del Nuovo Centrodestra ricorda che “dopo oltre 30 anni di processi civili e penali, è stata approvata la legge 'n.257/1992', Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto, che prevede il divieto di estrazione, lavorazione, utilizzo e commercializzazione dell'amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori ex esposti all'amianto, nonché misure per il risarcimento e il riconoscimento della qualifica di malattia professionale e del danno biologico. In questi ultimi 20 anni la legge è stata solo parzialmente attuata, come pure il decreto legislativo 'n.277/1991', attuativo di direttive comunitarie in materia di protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da esposizione ad agenti climatici, fisici e biologici, mentre sono aumentati progressivamente i decessi per tumore causati da esposizione all'amianto”. Rosi evidenzia che “per oltre un decennio sono rimasti non attuati aspetti fondamentali di tale normativa, come la mappatura della presenza dell'amianto nel Paese, la previsione dei piani regionali di bonifica, la creazione del registro degli ex esposti e dei mesoteliomi. Tutto ciò mentre, secondo stime dell'Osservatorio nazionale amianto, sono circa 5mila ogni anno le persone che nel nostro Paese perdono la vita in seguito a patologie asbesto correlate”.
IL QUADRO UMBRO
“La Giunta regionale – spiega Maria Rosi – nell'ottobre 2008 ha approvato il Piano per la bonifica delle aree inquinate (che non è stato sottoposto all'esame dell'Assemblea legislativa), in cui vengono individuate, tra l'altro, anche diverse aree contaminate da amianto che dovevano essere bonificate e messe in sicurezza. Il documento prevede indagini volte a dimostrare l’eventuale superamento dei valori di concentrazione del limite accettabili o la condizione di non inquinamento dei siti interessati dalla presenza di amianto. Nel gennaio 2010 l'Esecutivo regionale ha deliberato di stipulare una convenzione con l'Università di Perugia per lo studio delle 'fibre di amianto aerodisperse' nel territorio umbro, stanziando 62 mila euro per cofinanziarlo”.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago