Rometti:solo “bioshopper” a norma per ridurre rifiuti e favorire “green economy"
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PERUGIA - Impiegare per la spesa solo "shopper" biodegradabili, meglio ancora se riutilizzabili, per tutelare l'ambiente e incentivare lo sviluppo dell'economia "verde". "I commercianti sono chiamati ad essere i primi 'alleati' per l'attuazione di questa buona pratica che ha lo scopo di ridurre la produzione dei rifiuti, eliminando dal mercato le buste di plastica tradizionale come impone la normativa nazionale".
È quanto sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, che ha scritto una lettera ai presidenti delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti Umbria, invitandoli a sensibilizzare i propri associati sull'obbligo di acquistare, e dunque vendere ai clienti, soltanto i sacchetti previsti dalla legge 28 del marzo 2012 con cui sono state emanate le "Disposizioni in materia di commercializzazione di sacchi per asporto merci nel rispetto dell'ambiente".
"Una legge - ricorda l'assessore - che ha posto fine alle difficoltà interpretative che si erano determinate nell'applicazione del divieto di commercializzazione dei sacchi non biodegradabili, introdotto dal 1 gennaio 2011, e che hanno portato anche alla commercializzazione di sacchi non a norma, con la scritta 'biodegradabile', ma che tali non sono perché di plastica tradizionale trattata chimicamente per renderla disintegrabile. Ora, grazie anche all'azione di sollecitazione svolta dalla Regione Umbria, insieme alle altre Regioni italiane, si è fatta chiarezza - aggiunge Rometti - indicando espressamente le uniche due tipologie di buste che possono essere commercializzate, sacchi monouso che possono essere smaltiti con l'organico e 'compostati', e sacchi riutilizzabili, che devono contenere una percentuale di plastica riciclata pari al 30 per cento se sono ad uso alimentare e del 10 per cento per gli altri usi".
"Dal 31 dicembre 2013 - rileva l'assessore regionale all'Ambiente - la legge stabilisce che chi commercializzerà sacchi non conformi a quanto prescritto sarà punito con sanzioni amministrative pecuniarie. Considerato che, anche nel territorio umbro potrebbero essere commercializzati sacchi non conformi, abbiamo pertanto invitato Confcommercio e Confesercenti a dare la massima diffusione, tra i propri associati, della normativa nazionale affinché non acquistino, inconsapevolmente, forniture difformi e non incorrano in sanzioni".
"Siamo certi della disponibilità e consapevoli della sensibilità ambientale che contraddistingue l'operato dei commercianti - dice Rometti - con le cui associazioni abbiamo già avviato un proficuo rapporto di collaborazione che, proprio sull'utilizzo dei sacchetti biodegradabili, lo scorso anno si è concretizzato in un protocollo d'intesa per promuovere e diffondere la cultura della prevenzione della produzione dei rifiuti. Una delle priorità del Piano regionale di gestione dei rifiuti, insieme all'incentivazione della raccolta differenziata e il recupero dei rifiuti; allo stesso tempo - conclude - si favorirà quella prospettiva industriale, per la quale sono impegnate Regione e istituzioni locali, che individua nella chimica verde e nella 'green economy' l'asse portante, sostenibile in termini ambientali, per lo sviluppo dell'Umbria".
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