PERUGIA - Diciamoci la verità, la notizia dei romani in Cina circolava da tempo, ripresa anche da alcuni romanzi storici come quello di Valerio Manfredi, “L’Impero dei Draghi”, il quale raccontava appunto la storia di un presunto contatto tra la civiltà romana e quella cinese. La notizia ha dell’incredibile, anche se, stando alle ultime novità, sembrerebbe non solo essere plausibile, ma anche fondata storicamente.

Ma andiamo con ordine; oggi sono migliaia i turisti cinesi e non che si recano a Liquian, villaggio situato nella provincia nord occidentale cinese del Gansu. In Cina tutti conoscono Liquian perchè in esso vivrebbero cinesi dall’aspetto occidentale che ricordano, per via delle loro usanze, gli antichi romani. Chiaramente questo è diventato un business per gli stessi cinesi, i quali bardati di tutto punto con armature e spade, intrattengono i turisti inscenando finte battaglie da immortalare con macchine fotografiche e filmini. Gli antropologi comunque hanno confermato la leggenda, valutando probabile che la popolazione locale sia effettivamente la discendenza di un esercito romano. Liquian infatti è situato lungo la cosiddetta “via della seta”, una lunga arteria commerciale lunga alcune migliaia di chilometri che collegava millenni fa l’Europa all’Asia. Nel 1990 a Liquian alcuni archeologi trovarono i resti di un forte molto antico, e soprattutto notarono che alcuni dei locali avevano caratteristiche fisiche molto più simili agli occidentali rispetto che ai cinesi.

Nel 2005 la scoperta incredibile: in base ai test del DNA condotti dagli esperti si è potuto stabilire che molti degli abitanti di Liquian sarebbero di origine straniera, probabilmente i discendenti dei soldati romani di Marco Crasso, l’uomo che venne sconfitto e decapitato nel 53 a.c. dai Parti. Crasso, generale ricco e ambizioso, contro il giudizio dei suoi consiglieri e dello stesso Senato, decise infatti di cercare la gloria contro i Parti a Oriente, e partì con diverse regioni verso la zona dell’attuale Iran, ove subì una dura sconfitta proprio contro l’esercito partico. La sconfitta di Crasso pose per sempre fine all’espansione dei romani verso est, ma sembra storicamente fondato che almeno una legione di seimila uomini guidata dal figlio primogenito di Crasso riuscì a fuggire e non fu mai più ritrovata.

Se gli abitanti di Liquian fossero davvero discendenti dei romani, sarebbe finalmente anche possibile ricostruire le avventure della legione del primogenito di Crasso, fuggita a est per scampare all’attacco dei Parti. Questa teoria però, non convince ancora tutti. Alcuni studiosi infatti ritengono che non esisterebbero ancora prove certe in grado di dimostrare questa conclusione. A Liquian comunque sembrano crederci eccome, come testimoniato dal fatto che nell’agosto del 2010 nel villaggio è stato costruito un nuovo complesso architettonico nello stile dell’impero romano. Questo dato, unito al fatto che un produttore cinematografico di Pechino vorrebbe presto realizzare un film sulla storia del villaggio, fa capire che sono in tanti a credere alla leggenda della “legione scomparsa”.

Sicuramente la leggenda è economicamente fruttuosa, come testimoniato dal sorgere continuo di nuove attività commerciali nei dintorni del villaggio. Hotels, negozi di souvnirs e gadgets, insomma un vero e proprio affare per imprenditori interessati al fascino leggendario del mistero della storia.

Daniele Cardetta articolotre.com

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