A Roma la conferenza di programma Cgil, Cajarelli: "Una passerella politica"
di Armando Allegretti
PERUGIA - Venerdì e sabato prossimi la Cgil nazionale ha convocato al Palalottomatica a Roma la conferenza programmatica dell'organizzazione sindacale. Sicuramente un appuntamento importante. Tra i tanti interventi previsti, dopo l’apertura del segretario nazionale Susanna Camusso saliranno sulla “passerella” il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, il presidente di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola, il leader del Centro Democratico, Bruno Tabacci, l'ex presidente del Consiglio dei Ministri, Giuliano Amato, e il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. E Ingroia? Non pervenuto.
E sulla scelta degli ospiti Vasco Cajarelli non ci sta e interviene a gamba tesa. “Mi sono svegliato con una profonda tristezza – riferisce ad Umbrialeft – la Cgil, stavolta ha dimostrato di aver toccato il fondo, non esprimendosi sull’organizzazione della conferenza programmatica prevista a Roma il 25 e il 26”.
L’iniziativa era sembrata già un po’ squilibrata, visti gli ospiti, e dopo Cremaschi e Rinaldini anche Cajarelli rincara la dose: “è una passerella politica. Ci siamo ridotti a sentire parlare prima i dirigenti politici e successivamente vengono presentate le proposte della Cgil”.
“La conferenza programmatica – continua Cajarelli – che deve rimettere al centro la questione del lavoro lo fa alla presenza di ospiti che sono complici del massacro sociale che c’è stato. Colpevoli di far aumentare il precariato e di aver portato la cassaintegrazione a un miliardo di ore. Per non parlare delle pensioni, poi”.
La presentazione del Piano del lavoro, che, a detta della segreteria Camusso, dovrebbe essere la linea strategica dell'organizzazione per il prossimo futuro diventa di fatto un'iniziativa di propaganda elettorale.
“Una passerella politica, una propaganda elettorale che non fa bene al sindacato e ai lavoratori. La Cgil deve ritrovare la sua autonomia e la propria indipendenza. Una vera e propaganda elettorale che di fatto – conclude Cajarelli – non toccherà minimamente il problema del lavoro, che deve essere rimesso al centro e al primo punto dell’agenda del Governo, e questo sarà il mio impegno nei giorni a venire”.
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