PERUGIA - Le prime analisi relative all’inquinamento dell’aria a seguito dell’incendio dell’impianto di trattamento rifiuti Biondi Recuperi Ecologia di Ponte San Giovanni evidenziano la presenza di benzene (20  µg/m3) in concentrazioni 20 volte superiori rispetto a quelle rilevate di norma in ambiente urbano.

Tetracloroetilene e xilene sono invece presenti in concentrazione inferiori a 10 µg/m3.
 Lo fende noto Arpa Umbria che ha inoltre condotto lo studio di simulazione della dispersione degli inquinanti, che conferma come le aree di ricaduta degli inquinanti stessi siano quelle interessate dalla direzione prevalente del vento durante l’incendio.

In attesa delle analisi dei campioni prelevati in tali aree, si può ritenere che l’impatto maggiore possa verificarsi dalla zona industriale fino all’abitato di Ponte San Giovanni, mentre un impatto possibile, ma di minore intensità, potrebbe interessare l’abitato di Ponte Valleceppi.

Il Laboratoro Multisito dell’Agenzia è impegnato a completare le analisi sul particolato per la determinazione di diossine, PCB, IPA e metalli.

Tornando al benzene, da nostre ricerche abbiamo appreso che si tratta di un derivato del petrolio che viene da tempo impiegato come antidetonante nelle benzine, ma a causa della sua pericolosità per la salute e della facilità con cui contamina le falde freatiche, diverse entità (tra cui gli Stati Uniti e l'Unione europea) ne stanno scoraggiando l'uso limitandone le concentrazioni ammesse per legge.

In attesa di specifici esami al riguardo sarebbe quindi consigliabile, in specie nelle aree più esposte, fare attenzione all'uso di acqua per bere, lavare frutta e verdura e cucinare, come pure innaffiare orti e coltivazioni in genere.

 

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