di Paolo Fabrizi

La designazione di Madrid quale sede del match di ritorno del ‘Clasico’ tra River Plate e Boca Juniors, la finale della Copa Libertadores, ha fatto scalpore.

E non poteva essere altrimenti se andiamo ad analizzare con attenzione i risvolti economici di un evento epocale, se non altro sicuramente inedito per una manifestazione, quella sudamericana, che è tra le più tradizionali del calcio mondiale.

Ebbene, la partita che andrà in onda oggi e che sarebbe dovuta essere giocata invece al Monumental porterà un indotto alla capitale spagnola di 25 milioni di euro.

Per avere un termine di paragone, basti pensare che Cardiff ne ha generati 51 dall’ultima finale di Champions League. Non è certo un caso se il presidente del Real Madrid Florentino Perez, una volta interpellato, pare ci abbia messo esattamente due minuti per dare risposta affermativa alla possibilità di ospitare la grande sfida sudamericana al ‘Santiago Bernabeu’. L’indotto è notevole: Dei 25 milioni previsti in entrata, il 50% dovrebbe andare agli hotel, il 20% ai ristoranti e il restante 10% ai negozi e alle altre strutture interessate da questo tipo di eventi.

Poi però ci sono anche i costi da mettere in preventivo in primis quelli sulla sicurezza, davvero a repentaglio mai come stavolta vista la pericolosità di una incontro fra le due tifoserie che già all’andata hanno generato clamorosi incidenti. Inevitabili le infinite polemiche in tutta la Spagna in questi giorni per l’utilizzo di 2mila agenti antisommossa cui pagamento sarà a carico dello Stato spagnolo.

D’altro canto una misura inevitabile, ovviamente una volta deciso di ospitare l’evento. e sta facendo scalpore in queste ore anche la consegna ai giornalisti accreditati di un opuscolo su come evacuare lo stadio in caso di incendio o di pericolo imminente,  un manuale in cui sono indicate una serie di prescrizioni (Cosa fare in caso di fumo eccessivo o se i vestiti prendono fuoco. Come comportarsi di fronte a una persona ferita.

Un braccialetto da tenere al polso almeno fino a domenica, giorno della partita (come segno identificativo e via discorrendo), che sembrano più adatti ad una guerra che ad una partita di calcio. Ma il dado è tratto.

Condividi